Tutti gli imputati condannati – .

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Caltanissetta

Si è concluso con una sentenza di condanna il processo celebrato presso il Tribunale di Caltanissetta in merito alla frode fiscale scoperta nell’operazione ‘Chicane’ da Guardia di Finanza e Carabinieri, che ha applicato la pena richiesta dalle parti a tutti gli imputati

Di Sergio Randazzo 02 luglio 2024

Il processo, celebrato presso il Tribunale di Caltanissetta in composizione collegiale, avente ad oggetto la frode fiscale nel mercato della vendita e distribuzione di pneumatici, da parte dell’operazione della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Caltanissetta denominata ‘Chicane’, si è concluso con sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti. L’associazione per delinquere, con ramificazioni sia nazionali che internazionali, era costituita dagli imputati e finalizzata a favorire fiscalmente la società “Olpneus Srl” di San Cataldo.

Le indagini, concluse nel 2022, hanno evidenziato che l’organizzazione criminale, stabilmente costituita tra gli imputati, ha creato persone giuridiche fittizie nella Repubblica Ceca per commettere le frodi. Lo schema fraudolento utilizzato è stato quello della “frode carosello”, in cui diverse società hanno simulato una serie di vendite di prodotti mai realmente movimentati, coinvolgendo società ceche e italiane “interposte” che si sono poi rivelate delle semplici “società fantasma”. Ciò ha consentito alla prima società venditrice di ottenere indebite detrazioni fiscali, sia IVA che IRES, per un totale di circa 8 milioni di euro e di evadere imposte pari a 2,5 milioni di euro, già sottoposte a sequestro preventivo.

Tra i reati contestati agli imputati rientra anche quello di associazione a delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Le condanne applicate riguardano: Orlando Lirio (legale rappresentante di “Olpneus Srl”) e Oto Santuori: 1 anno, 10 mesi e 10 giorni di reclusione; Luigi Ragazzo, 1 anno, 9 mesi e 16 giorni di reclusione; Alessandro Stefano Rasola, 8 mesi di reclusione; Emanuele Santuori, Maria Pia Raccioppi, Vincenzo Menafro, Roberto Menafro e Carlo Ballarino, 5 mesi e 10 giorni di reclusione. Parallelamente all’esito del processo, dal punto di vista amministrativo-fiscale, la società ha provveduto a versare all’Erario l’intera somma evasa, pari a circa 2,5 milioni di euro.


 
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