Addio a Comunardo Niccolai, celebre il “quasi autogol” contro il Catanzaro – .

Addio a Comunardo Niccolai, celebre il “quasi autogol” contro il Catanzaro – .
Addio a Comunardo Niccolai, celebre il “quasi autogol” contro il Catanzaro – .

ROMA Il comunardo Nicola (nella foto con Gigi Riva)è morto per malattia all’ospedale di Pistoia all’età di 77 anni, Fu uno dei grandi protagonisti del campionato del Cagliari del 1970 ma il suo nome rimarrà inciso nella storia del calcio come “re degli autogolNon che detenga un record con i suoi sei autogol: Riccardo Ferri e Franco Baresi, ad esempio, ne hanno realizzati otto e l’irlandese Richard Dunne era arrivato a quota 10 con Manchester City e QPR all’inizio degli anni 2000, spesso decisivi e nei minuti finali. Quelle di Niccolai, invece, furono davvero clamorose, per la dinamica o per l’importanza dell’incontro.fino a diventare proverbiale, sembrava quasi il frutto di un destino oscuro. Niccolai era originario di Uzzano, in provincia di Pistoia, (il nome Comunardo era un omaggio del padre antifascista ed ex portiere del Livorno alla Comune di Parigi): esordì a Montecatini ma si affermò come duro stopper in Sardegna, prima con la Torres e poi al Cagliari, dove arrivò nel 1964 subito dopo la promozione dei rossoblù in Serie A. L’autogol più famoso resta quello in Juventus-Cagliari del 15 marzo 1970una partita di vertice a sei partite dalla fine del campionato. I sardi lottavano per il titolo per la prima volta e sfidavano la Vecchia Signora in una giornata di pioggia: su cross di Furino, Niccolai di testa superava il suo portiere, Albertosi, e mandava la palla nella propria rete. Finì 2-2, con doppietta di Gigi Riva per il Cagliari, e quel pareggio contribuì al primo, storico titolo degli isolani. L’episodio più clamoroso resta però il “quasi autogol” ai danni del Catanzarodue stagioni dopo, nel 1971/1972. Fu la 300ª partita arbitrata da Concetto Lo Bello: al 90º minuto il Cagliari stava vincendo 2-1 quando Alberto Spelta, esterno dei calabresi, viene atterrato in area di rigore dal difensore del Cagliari Giuseppe Tomasini. La palla finisce ai piedi di Niccolai che sente un fischio dagli spalti e pensa erroneamente che sia stato assegnato un rigore: calcia quindi con un gesto di fastidio verso la sua porta. Il difensore Mario Brugnera, compagno di squadra di Niccolai, si tuffa e devia la palla con le mani. A quel punto è inevitabile il penalty, trasformato da Spelta per il definitivo 2-2.
Niccolai è ricordato anche per la sua sfortunata esperienza in Nazionale: convocato dall’Italia per il Mondiale del 1970 in Messico, che concluse al secondo posto, abbandonò il campo dopo poco più di mezz’ora della sua prima partita contro la Svezia per infortunio. Anche dopo il ritiro nel 1978, dopo le esperienze a Perugia e Prato, il nome del difensore toscano rimase legato ai suoi autogol. Al punto che lui stesso ci scherzò sopra: “Grazie Kaladze, ora non si parlerà più solo di me quando ci sarà un autogol”, disse nel 2009 dopo che il difensore del Milan Kakhaber Kaladze segnò due autogol in una partita tra Italia e Georgia. (Agi)

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