“Parlare di isolamento mi sembra eccessivo” sbotta il presidente Francesco Robertititolare della delega ai Trasporti e ‘interrogato’ sull’ultima questione riguardante il trasporto ferroviario che, ovviamente, parte e arriva sempre a Isernia.
Per il governatore del Molise si tratta infatti di un operazione di razionalizzazione. Un passo indietro: da ieri sono stati cancellati alcuni treni da Isernia per Roma e Caserta. Notizia diffusa dal Comitato Pendolari e rilanciata anche da questo quotidiano.
Le “variazioni dell’offerta ferroviaria” riguardano i treni in direzione Caserta (e in partenza da Isernia) delle 13.28 e delle 16.50. Stessa sorte per quelli che fanno il tragitto inverso e partono (da Caserta) alle 8.10 e alle 8.45. In totale, quattro i viaggi cancellati, almeno fino al 9 dicembre.
Ma, andando a controllare le tratte, c’è un treno alle 14.11 (40 minuti dopo quello cancellato) che arriva a Isernia alle 15.26. Costo? 6,90 euro. Volendo partire nel pomeriggio, la questione si complica con la combinazione treno+bus ma in ogni caso il viaggio è possibile con costi che vanno dai 6,90 agli 11,30 euro. Da Caserta a Isernia, invece, nella fascia oraria dei treni cancellati, c’è un convoglio alle 8.36 (che comprende anche il bus), al costo di circa 11 euro.
Certo, i disagi ci sono, certo i pendolari per motivi di studio o di lavoro hanno altri pensieri ma in ogni caso un’alternativa c’è.
Stesso ragionamento per la tratta dal capoluogo Pentro alla capitale e ritorno. Da Isernia a Roma Termini sono stati cancellati i treni che partono alle 7.45 e alle 9.35. Ma c’è un treno delle 8.38 (quindi nella fascia oraria dei due treni cancellati) che di fatto sposta le lancette di chi deve partire di 60 minuti (in ritardo o in anticipo). Una nuova tratta, quindi, che ferma a Venafro (dove arriva alle 8.58) e che funziona tutti i giorni.
Percorso inverso, da Roma Termini a Isernia: sono stati cancellati i treni in partenza alle 19:35, 20:35 e 20:42. Ma c’è un nuovo treno, alle 20:07, che circola tutti i giorni feriali e ferma a Venafro alle 22:06. Anche in questo caso, Trenitalia ha cancellato le 3 corse che partivano tutte entro 60 minuti e ne ha attivata solo una, sempre in quella fascia oraria. Spostando l’orologio di 30 minuti (in anticipo o in ritardo rispetto alle corse precedenti).
Le motivazioni per cui si è resa necessaria questa operazione di razionalizzazione non sono state dettagliate da Trenitalia e saranno certamente rese note. Ma resta il fatto che, a ben vedere, le cancellazioni riguardano treni che partivano tutti in una certa fascia oraria, dalla stessa stazione e che avrebbero raggiunto la stessa destinazione.
Un taglio nei servizi, che creerà sicuramente problemi ai pendolari che dovranno rivedere i loro spostamenti, gli orari delle coincidenze. Ma, da quanto abbiamo potuto apprendere, i due treni attivati arriveranno proprio dentro la stazione Termini e non più all’ormai famigerato binario 20 bis. E questa è forse la notizia nella notizia!
La domanda a cui occorrerà rispondere è semplice: si è trattato di un’operazione di razionalizzazione dei costi (che necessariamente riguardano gli spostamenti) oppure si è cercato di mascherare con questo presupposto condiviso la consueta mannaia che si abbatte sui molisani che, è bene ricordarlo, non possono ancora usare il treno da e per Campobasso ma devono usare bus sostitutivi per Isernia se vogliono viaggiare in treno?
Il sindaco di Isernia, Piero Castrataronon ha dubbi. E lo ha detto forte e chiaro attraverso il suo canale social con una video denuncia. “Non è bastato il grido di allarme di pendolari, sindacati e altre forze sociali che temono l’isolamento di questa regione”. Per il sindaco di Isernia è evidente “l’incapacità delle amministrazioni regionali di confrontarsi con Trenitalia e al tempo stesso di utilizzare al meglio le risorse che abbiamo. Sono stati bravi solo ad aumentare le tasse e in questo caso stanno tagliando servizi essenziali che servono per far uscire la regione dall’isolamento”.
