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Quattro eroi di Molfetta salvano Nikita Fedotov – .

Quattro eroi di Molfetta salvano Nikita Fedotov – .
Quattro eroi di Molfetta salvano Nikita Fedotov – .
Erano quattro eroi di Molfetta, Fabio, Rosanna, Donatello e Antonelloaiutare Nikita Fedotovil sub russo che ha perso conoscenza nell’impatto con l’acqua dopo un tuffo da 27 metri di altezza al Tuffi dalle scogliere di Red Bull da PolignanoL’episodio è avvenuto sabato pomeriggio scorso, durante la terza tappa della competizione sportiva internazionale.

«Al penultimo varo abbiamo capito subito che Nikita Fedotov aveva urtato male l’acqua – racconta Fabio – in pochi secondi abbiamo raggiunto il punto di impatto e abbiamo agito in squadra con la squadra di sub».

Mentre quest’ultimo ha portato in superficie l’atleta, privo di sensi e in grave dispnea, e ha immediatamente posizionato il collare cervicalei soccorritori di SerMolfetta calarono in acqua la barca barella spinale. Poi un soccorritore è sceso in mare per dare supporto immobilizzazione dell’atleta e il prossimo trasferimento a rivadove è stato preso in carico dalla squadra di soccorso a terra. Dopo averlo stabilizzato, Nikita Fedotov è stato trasferito in codice rosso presso l’Ospedale San Giacomo di Monopolidove gli esami radiologici hanno fortunatamente escluso ferite gravi.

«Tutto è accaduto nell’arco di pochi minuti – spiega Fabio – Si tratta di operazioni difficili perché operiamo in mare non sempre calmo, vicino a scogliere, in spazi molto ristretti.. Infatti, nei giorni che precedono la gara vera e propria, vengono effettuati numerosi test a cui è sottoposta tutta la squadra di soccorso.”

Per il terzo anno consecutivo SerMolfetta ha partecipato al Cliff Diving in qualità di idroambulanza, occupandosi della sicurezza e del soccorso dei partecipanti alla gara per tutta la durata della manifestazione, dall’allenamento fino alle quattro manche valide per la gara.

«Siamo coordinati con la squadra subacquea, quella degli idroscooter e il soccorso a terra – precisa Fabio – in questi casi è fondamentale agire in modo rapido e coordinato».

Grazie a questi interventi rapidi e professionali è possibile raccontare un lieto fine come questo: ora l’atleta sta bene ed è fuori pericolo.

«La mattina dopo l’incidente abbiamo incontrato Nikita – conclude Fabio – dopo averci ringraziato per l’assistenza, ci siamo fatti un selfie ricordo con lui».

 
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