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con 63 mila visualizzazioni, dietro solo a Kandinsky e Renoir – .

con 63 mila visualizzazioni, dietro solo a Kandinsky e Renoir – .
con 63 mila visualizzazioni, dietro solo a Kandinsky e Renoir – .

ROVIGO – Il genio creativo del pittore francese Henri de Toulouse-Lautrec (Albi, 24 novembre 1864 Saint-André-du-Bois, 9 settembre 1901) va oltre la pittura. Forse è proprio per questo che la mostra a lui dedicata che si è appena conclusa a Palazzo Roverella ha riscosso tanto successo: dallo scorso 23 febbraio alla sera di domenica 30 giugno 2024, 63mila persone l’hanno ammirata.

L’APPREZZAMENTO

Il risultato numerico colloca la mostra dedicata al grande artista francese sul podio delle esposizioni più visitate alla Roverella: la terza, per la precisione, dopo Kandinskij (88.000) e Renoir (73.000). «Ancora una volta la proposta culturale di Palazzo Roverella assume una valenza nazionale, capace di ottenere ampi e unanimi riconoscimenti da parte della stampa e della critica, non solo nazionale. Le proposte espositive della Roverella sono considerate tra le più interessanti d’Italia e fanno di Rovigo una meta turistica di sicuro interesse”, sottolinea la Fondazione Cariparo, promotrice della mostra, in collaborazione con l’Accademia dei Concordi e il Comune di Rovigo e con il sostegno di Intesa Sanpaolo. “Dal 2006 la nostra Fondazione ha assunto un ruolo impegnativo nella programmazione degli eventi espositivi di Palazzo Roverella che, anno dopo anno e anche grazie all’adozione di un modello di gestione internazionale, continua a generare importanti risultati”, afferma il presidente della Fondazione Cariparo Gilberto Muraro: “Palazzo Roverella è infatti da tempo tra le sedi espositive più importanti d’Italia, generando un’importante ricaduta economica per la città di Rovigo e per l’intera provincia. Risultati che spingono la Fondazione e il complesso ecosistema di attori che contribuiscono a prendersi cura del territorio a lavorare insieme, con sempre maggiore impegno ed entusiasmo, per il bene delle comunità che lo abitano”.

ANALISI

Dopo il successo, sono iniziate le prime analisi sulla tipologia e la provenienza dei visitatori. Innanzitutto i gruppi: 235 quelli registrati, a cui si aggiungono 328 classi scolastiche provenienti dalle province di Padova e Rovigo e 26 da altre province del Triveneto, Emilia Romagna e altre regioni. Molto apprezzate le visite guidate, che in buona percentuale sono proseguite anche fuori dalla mostra, accompagnando gli ospiti alla scoperta di Rovigo e, più in generale, del Polesine. Si è ampliato quest’anno anche il bacino geografico di provenienza, con una percentuale giudicata “molto interessante” di visitatori provenienti da oltre 150 chilometri che sono considerati il ​​bacino naturale di una grande mostra. Le proposte rodigine stanno conquistando un numero crescente di visitatori provenienti da Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Marche e Toscana, oltre che dal bacino naturale di Veneto ed Emilia. Anche per Toulouse-Lautrec, come per Kandinsky e Renoir, significative le presenze straniere, in particolare da Svizzera e Slovenia. A più di un secolo dalla sua scomparsa, la figura di Toulouse-Lautrec emerge anche grazie alla mostra di Rovigo, dall’oscurità di narrazioni superficiali e stereotipate. Per comprendere appieno la sua opera, è infatti necessario scavare oltre la superficie e immergersi nel suo universo creativo, così estraneo alle mode del suo tempo e fautore di una visione artistica unica e innovativa. Toulouse-Lautrec ha dimostrato, infatti, che l’arte può essere fatta arte anche con gli oggetti più comuni, come lui stesso ha fatto con ogni mezzo, dai manifesti ai biglietti d’invito: la sua eredità artistica vive ancora oggi, a testimonianza della sua straordinaria forza e della sua capacità di trovare la bellezza anche nelle circostanze più buie.

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La Gazzetta

 
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