(ANSA) – TRIESTE, 2 LUG – “Mentre il resto d’Europa guardava dall’altra parte, l’Italia, e in particolare l’ospedale pediatrico Burlo Garofolo di Trieste, ha accolto il gruppo di otto bambini gravemente feriti con i loro familiari (13 persone), provenienti da Gaza, portati da ‘Save a Child’ su un volo umanitario finanziato privatamente”. Le autorità inglesi non hanno concesso i visti per ritardi burocratici; quelle tedesche erano disponibili ad accogliere solo bambini senza genitori o altri familiari. Lo si è sottolineato più volte durante la serata benefica “Nessun dorma”, ieri, organizzata alla Mib School of Management per raccogliere fondi per le protesi da dare ai bambini ricoverati nell’ospedale. I bambini, gravemente feriti e con diverse amputazioni, erano ricoverati in vari ospedali del Cairo dopo essere stati autorizzati a lasciare Gaza. Grazie alla ong inglese ‘Save a Child’ Sally Becker, a fine maggio erano stati imbarcati sul volo umanitario ma le autorità inglesi non avevano concesso i visti per l’ingresso in Gran Bretagna. Becker si è quindi rivolto al medico volontario Marino Andolina che ha fatto da tramite con l’ospedale Burlo Garofolo e con le autorità italiane e i bambini e i loro familiari sono stati portati in salvo. Alla serata di ieri hanno partecipato, tra gli altri, Becker e Andolina e i dirigenti dell’ospedale. La serata è stata caratterizzata da arie d’opera e canzoni con interventi e letture di attori. (ANSA).
