Goletta Verde in Toscana riporta in primo piano la questione della Darsena Europa – .

Goletta Verde in Toscana riporta in primo piano la questione della Darsena Europa – .
Goletta Verde in Toscana riporta in primo piano la questione della Darsena Europa – .

Firenze, 2 luglio 2024 – Dopo il via libera del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per il progetto Darsena Europa in Livorno, Legambiente ribadisce la propria posizione e lo fa oggi in occasione della seconda tappa di Goletta Verde a Livorno. Per l’associazione ambientalista è necessario restare vigili sulle modalità di realizzazione dell’opera, a partire dalle prescrizioni dettate dal MASE, viste le criticità che presenta in primis sugli impatti sull’ambiente e sulla biodiversità. Legambiente chiede inoltre che venga istituito un tavolo di confronto che coinvolga anche associazioni e rappresentanze locali.

La realizzazione della Darsena, se realizzata correttamente, può rappresentare una grande opportunità per Legambiente per intraprendere percorsi di sviluppo sul lavoro a zero emissioni nei porti nell’ottica di una corretta transizione energetica, che guardi al cold ironing (l’alimentazione elettrica da terra alle navi ormeggiate con i motori principali e ausiliari spenti) e che preveda un approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili dalle banchine. A tal proposito, il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha stanziato 700 milioni di euro per la realizzazione di impianti di cold ironing, che rappresenterebbero anche un primo passo verso la decarbonizzazione del settore. Un intervento ancora più necessario nel contesto del progetto Darsena Europa, che potrebbe consentire l’approvvigionamento da fonti rinnovabili prodotte localmente.

“Una grande opera pubblica determina sempre un groviglio quasi inestricabile di speranze e preoccupazioni – dichiara Fausto Ferruzzapresidente di Legambiente Toscana – Darsena Europa, da questo punto di vista, è il chiaro esempio di un progetto concepito su larga scala, per indurre e generare nuovi e crescenti flussi di trasporto e commerciali. L’esperienza, tuttavia, ci insegna che questa postura predittiva non sempre si rivela accurata. È necessario essere sempre vigili durante tutto il processo di attuazione, affinché gli impatti negativi dell’opera non superino mai quelli positivi, anche se previsti”. Legambiente Toscana, attraverso una mozione, sottoscritta al Congresso nell’ottobre scorso dai Circoli di Pisa e Livorno, si è già impegnata a continuare a focalizzare l’attenzione su questo tema, sollevando al contempo preoccupazioni sui rischi per l’ecosistema marino, la linea di costa, la qualità dell’aria e il paesaggio. Tali tematiche sono confluite anche nelle Osservazioni alla procedura di VIA istruite dal MASE e redatte dall’associazione nel marzo 2023. Tra queste, chiede innanzitutto un monitoraggio permanenteripristinare il suolo alle condizioni precedenti la costruzione, valutare e mitigare i disturbi alla fauna nel sito della rete Natura 2000, registrare i “recettori” del rumore prodotto durante la fase di costruzione e produrre un “piano delle emissioni in atmosfera”.

Legambiente ricorda che il parere ministeriale riguarda solo la “Fase 1” del progetto, ovvero il processo di realizzazione delle strutture portuali. Non sono state infatti valutate le conseguenze ambientali dell’esercizio dell’opera, ovvero l’incremento del traffico navale e la permanenza nel tempo dell’imponente struttura. L’aumento del traffico delle navi da crocieragià fonte di forte inquinamento atmosferico a Livorno e lungo la costa adiacente, avrà inevitabili ricadute sulla salute ambientale delle coste toscane. Prossimo appuntamento con Goletta Verde in Toscana: mercoledì 3 luglio si sposterà poi a Firenze per la conferenza stampa conclusiva di presentazione dei dati sulla qualità delle acque toscane.

 
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