Rimini e Novafeltria piangono Ermanno Vichi. Fu il primo presidente della Provincia – .

Rimini e Novafeltria piangono Ermanno Vichi. Fu il primo presidente della Provincia – .
Rimini e Novafeltria piangono Ermanno Vichi. Fu il primo presidente della Provincia – .

Rimini piange la scomparsa di Ermanno Vichi, figura storica della politica riminese e primo presidente della Provincia. Nato a Novafeltria il 18 marzo 1942, Vichi è stato Deputato al Parlamento della Repubblica Italiana dal 2006 al 2008 con L’Ulivo (poi Pd). È stato insegnante di lettere alla “Valturio” di Rimini. Nel 1975 è entrato per la prima volta nel consiglio comunale di Rimini per la Democrazia Cristiana. Nel 1980 è stato eletto nel consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, dove è stato riconfermato fino al 1995. Dopo l’esperienza da consigliere regionale, è stato eletto al primo turno come primo Presidente della storia della Provincia di Rimini, nella quota del Partito Popolare Italiano. Ha ricoperto l’incarico fino al 1999, per poi tornare a lavorare come insegnante per alcuni anni.

Fratel Vichi, il ricordo del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvad

“È difficile trovare le parole quando un amico, un insegnante, una persona che ti è stata vicina fino all’ultimo respiro, che si preoccupava quasi più di te che della malattia che lo sta rapidamente consumando, se ne va.

Potrei fermarmi qui e non basterebbe a definire lo spessore umano e privato di Ermanno Vichi, il suo lato meno noto ma probabilmente più vero, messo in ombra com’è dal suo profilo pubblico, immenso, indimenticabile, notissimo.

Ermanno è stato un gigante della politica riminese e non solo. Indubbiamente. Un amministratore attento, capace e curioso. Sicuramente. Un uomo al servizio del pubblico con fede e convinzione, eccezionale nel comporre l’impalcatura di conoscenze, progetti e relazioni per raggiungere l’obiettivo, anche a lungo termine. E il suo obiettivo era sempre Rimini, una città che ha vissuto e amato profondamente, anche se è nato a Novafeltria 82 anni fa.

Non tutti sanno che Ermanno Vichi è ‘nato’ innanzitutto come insegnante di lettere. E questa sensibilità pedagogica, per chi lo ha conosciuto bene, ha sempre incrociato il suo impegno nella cosa pubblica. Una persona colta, che – fino all’ultimo giorno – non ha mai smesso di leggere, di ascoltare la sua amata musica classica o di informarsi sulle capacità di un pittore, essendo anche un ottimo collezionista ed esperto d’arte.

Di Vichi, personaggio di cronaca pubblica, si sa molto, quasi tutto. Fu eletto per la prima volta al consiglio comunale di Rimini nelle fila della Democrazia Cristiana, nell’anno del Signore 1975. Nei successivi 50 anni, non ha mai tradito neanche per un secondo la DC nel suo spirito originario (quello di sintesi per il bene comune e non di mediazione per il potere), al di là dei nomi, delle alleanze e dei rappresentanti che da un certo punto in poi cambiarono rapidamente. E non ha mai tradito quell’imprinting politico, culturale, sociale pur ricoprendo vari e importanti ruoli politici e istituzionali: parlamentare per l’Ulivo, primo, storico Presidente della Provincia di Rimini, consigliere regionale.

Uomo di finissime letture politiche, punto di riferimento per decenni di ogni dibattito o discussione su scelte, assetti, relazioni politiche e amministrative, Ermanno ha saputo governare il presente, tenendo presente quale fosse l’obiettivo a lungo termine. Qualche giorno fa, ricordando la figura di Luciano Chicchi, si è sottolineata l’importanza e la centralità di alcuni protagonisti locali nell’attrarre l’università a Rimini. Tra questi, Ermanno Vichi, insieme a Luciano Chicchi e Fabio Zavatta e pochi altri. Durante il suo mandato da presidente della Provincia, sono state realizzate numerose infrastrutture viarie che avevano lo scopo di unire la costa all’entroterra. Gli uomini di quella DC che molti consideravano un partito esclusivamente dedito alla mera gestione del potere e alla conservazione, sono stati invece coloro che spesso si sono posti gli obiettivi più alti e ambiziosi, riuscendo poi a renderli tangibili.

Da quando sono stato eletto sindaco, ho incontrato Ermanno almeno una volta a settimana e tutte le settimane. Abbiamo parlato di tante cose, in lui ardeva sempre il fuoco sacro del presente e del futuro dell’Università di Rimini. Consigli preziosi e momenti divertenti perché era famosa la sua ironia, frutto di una cultura continuamente alimentata e sempre aperta e curiosa. Negli ultimi mesi ha affrontato la malattia con coraggio e, non mi viene in mente un altro termine, accettandone l’inevitabilità attraverso la routine della normalità. Per lui, per le sue abitudini, nulla è cambiato fino alla fine. Solo un paio di settimane fa eravamo insieme per discutere di nuovo del destino dell’Università.

Quando ho saputo della sua scomparsa, poche ore fa, si è aperto un vuoto nel mio cuore. Ed è quel vuoto che solo un padre o i veri amici conoscono e possono colmare. Mi mancheranno i suoi consigli, ma soprattutto mi mancherà il privato Ermanno, un oceano largo almeno il doppio del primo. Un abbraccio fortissimo alla sua splendida, adorata famiglia”.

La redazione di altarimini.it esprime le più sentite condoglianze alla famiglia Vichi.

 
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