consegnato al Prefetto – .

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Oltre 5.000 cittadini di Piacenza e provincia (5.135 le firme consegnate, ma diverse altre sono ancora nelle mani dei volontari) hanno sottoscritto l’appello proposto da Europe For Peace Piacenza, rete di 32 associazioni locali, “contro ogni guerra e perché si aprano autorevoli trattative da parte di organismi internazionali che impongano un immediato cessate il fuoco e trattative di pace”. Le firme sono state consegnate questa mattina, 2 luglio, al Prefetto di Piacenza “affinché si faccia portavoce, attraverso i canali istituzionali con il Governo, della volontà di Pace”. Successivamente – spiega Europe For Peace – chiederemo al Sindaco, alla Giunta comunale di Piacenza e al Presidente della Provincia di farsi portatori della volontà dei piacentini di Cessate il fuoco e di lavorare per la Pace”.

“Come rete di associazioni piacentine – proseguono – ci impegniamo in questa campagna in nome della cittadinanza attiva perché crediamo che non si possa restare indifferenti di fronte ai massacri a cui assistiamo quotidianamente a Gaza, in Ucraina e in varie altre parti del mondo. Crediamo che spetti a ogni cittadino portare avanti l’impegno personale di rifiutare le guerre. Il loro protrarsi porta solo morte e sofferenza nel sicuro interesse di tutti i produttori e commercianti di armi. Con la nostra iniziativa abbiamo dato voce a un numero significativo di persone e a un diffuso sentimento popolare, sia attraverso l’appello online sulla piattaforma change, ma soprattutto organizzando numerosi banchetti in diverse occasioni per avere modo di incontrarsi. Hanno sottoscritto l’appello donne e uomini di diversa estrazione sociale e culturale e di diversa formazione religiosa, oltre ad atei e agnostici, tutti mossi dalla speranza che le guerre finiscano e che i conflitti, inevitabili, si risolvano senza ricorrere alla violenza”.

“In questi incontri con i cittadini abbiamo percepito un grande desiderio di Pace, anche se non possiamo fare a meno di notare che c’è una parte di persone che si rifiuta di credere a un pericolo reale di allargamento del conflitto e che vorrebbe continuare a vivere senza preoccuparsi di chi soffre per le guerre. Ma la maggior parte delle persone in tutte le zone in cui siamo andati a raccogliere firme ci ha chiesto di sottolineare che è tempo di un gesto forte contro la guerra e il continuo massacro di bambini e civili oltre che di soldati. Non è accettabile che tutto continui come se nulla fosse accaduto”.

 
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