Il pubblico ministero ha trovato Vella “sano e completamente in servizio dopo molto tempo”, ha detto Musti.
Il nuovo procuratore avrà con sé soprattutto procuratori giovani (i sostituti Aletta, Furnari, Carosello e i più esperti Lo Valvo e Scuderi) che hanno accettato la sfida di Gela «che è una sede particolare». Alla cerimonia l’ex procuratore capo Fernando Asaro, per oltre sei anni in città e poi trasferito alla guida della procura di Marsala. «Indagare a 360 gradi, senza se e senza ma – ha spiegato Asaro – Salvo Vella troverà una squadra e insieme a loro potremo raggiungere gli obiettivi». Interventi anche da chi ha lavorato con Vella ad Agrigento, a partire dal procuratore capo Di Leo. Alla cerimonia tutte le autorità, le forze dell’ordine e la magistratura, il personale del presidio locale e anche il prefetto Armenia e il questore Agnello. «Una sua caratteristica è studiare e se è convinto di qualcosa non si ferma davanti a niente e a nessuno», ha riferito Di Leo. Per il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, la presidente Mariella Giordano ha ricordato lo “spirito di collaborazione che non mancherà”. Vella ha ricordato i suoi primi anni in magistratura, la generazione che iniziava a muovere i primi passi in una Sicilia intrisa del sangue delle stragi di mafia, la dedizione al lavoro e il “rispetto per tutte le parti”. Non ha trascurato l’esperienza sul fronte dell’immigrazione, “ho visto tanti morti e torture”. “Sono felice di essere a Gela, un ufficio laborioso e ben organizzato”, ha aggiunto. Ha insistito sul concetto di “squadra”, soprattutto all’interno della procura. “Questo è un territorio complesso e allo stesso tempo bellissimo. Saremo al servizio di chiunque abbia subito un’ingiustizia”, ha concluso.
Nella foto di copertina Vella insieme a Musti, Lo Valvo e Asaro
All’interno Vella firma davanti al presidente del tribunale Riggio.
