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Ecco perché tutti vogliono Tessmann, il tuttofare – .

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Ecco perché tutti vogliono Tessmann, il tuttofare – .

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© foto su www.imagephotoagency.it

“Ci vuole tempo”: un concetto che sentiamo spesso nel mondo del calcio, ma a chi viene effettivamente concesso il tempo? Tanner Tessmann ne aveva bisogno, perché veniva dall’altra parte del mondo e tutto era meno che pronto. Come poteva essere pronto un ragazzo di nemmeno vent’anni, che diciotto mesi prima di volare oltreoceano per provare a sfondare in Italia, era indeciso se scegliere il calcio o il football americano? Ma andiamo con ordine.

Tessmann è nato il 24 settembre 2001 a Birmingham, Alabama. È cresciuto nel football Texas settentrionalel’accademia dell’Chi è dallasdove ha fatto il suo debutto professionistico nel 2019 nella USL (una sorta di lega di riserva negli Stati Uniti), prima di fare anche le sue prime apparizioni nella prima squadra della MLS l’anno successivo. Da quello stesso posto sono emersi giocatori del calibro di Weston Mackenzieche è arrivato ad affermarsi nella Juventus e Bryan Reynoldspassò per Roma.

Prima di entrare nel Calcioecco l’intersezione con il Calciocon la prospettiva di diventare addirittura un grande talento nella NFL: “Vi prometto che non sto mentendo: potrebbe presentarsi oggi stesso a un campo di allenamento della NFL e competere subito.” – Dabo ha detto di lui Swinneyallenatore capo dell’Università di Città di Clemsoncome riporta il portale dedicato al calcio americano, MLSCalcioItalia.

Infatti, quando era ancora tra i dilettanti, pare che Swinney era rimasto impressionato dalle sue doti calcistiche, tanto da vederlo come potenziale kicker titolare, in una squadra che aveva vinto il titolo nazionale solo il gennaio precedente. E Tessmann? Non chiuse la porta, ma a una condizione: non rinunciare al sogno di fare il calciatore. Non è insolito da quelle parti infatti proseguire con entrambe le strade unite, tra football e soccer.

Sempre secondo MLSCalcioItalia l’incontro fondamentale è stato quello in prima squadra con Luchi Gonzalezche ha notato per la prima volta il giovane nella squadra di riserva e, grazie a un infortunio alla stella Paxton Pomykaldecise di dargli una possibilità, nonostante non lo avesse convinto del tutto in uno dei settori giovanili più prestigiosi degli USA. A febbraio 2020 ecco il contratto da professionista con l’FC Dallas. L’anno successivo il Baviera Monacoche ha una partnership in corso con Dallas, lo ha fatto provare per la squadra e poi allenato da Colpire: non è successo niente, l’affare non è andato a buon fine. E dopo 28 presenze in prima squadra in MLS, ecco che arriva il Veneziache con circa 3 milioni di euro lo porta in Veneto.

Qui torniamo alla questione del tempo. L’impatto di questo ragazzo che si è finalmente convinto di potersi affermare nel calcio non è poi così positivo. Nelle prime dieci partite di Serie A, Paolo Zanetti gli concede solo 57 minuti perché il suo talento è evidente, ma è ancora acerbo. Il suo esordio da titolare avviene all’undicesima giornata, nello 0-0 contro il Genoa, dove dà una prestazione sufficiente. Nei 10 successivi partirà dal primo minuto un paio di volte in più, entrando di più nelle rotazioni, ma prendendosi un cartellino rosso, per un fallo di piede martello su Luis Albertodopo essere entrato al termine della sfida all’Olimpico contro ILzio. Nella seconda parte della stagione finisce per diventare un attore non protagonista, con la squadra retrocessa in Serie B.

Un primo anno di ambientamento indimenticabilei tifosi non lo vedono come qualcuno di cui non possono fare a meno. Lui capisce che deve cambiare registro, anche se è ancora alla ricerca della sua posizione, come si vede nella sua prima uscita stagionale, in Coppa Italia controAscolinell’agosto 2022: “Preferisco giocare più alto e sulla sinistra a centrocampo” – spiega – “contro l’Ascoli mi sono trovato più centrale e ho fatto più il trequartista, ma se devo scegliere preferisco giocare più a sinistra. Sono cresciuto molto l’anno scorso in Serie A. È stato impegnativo, ma è stata un’esperienza molto formativa in vista anche di quest’anno”.

Dalle parole ai fatti, anche grazie a due incontri. Paolo arriva a novembre Vanoli in panchina, Mato a gennaio Hahaha a centrocampo. L’impressione è che il croato fosse ciò che mancava ai Lagunari e l’aggiunta di una mente pensante nel reparto aiuta anche chi gli sta intorno a tirare fuori il meglio, Tessmann soprattutto. L’americano è uno dei giocatori più positivi del finale di stagione che porta ai playoff e lui stesso dirà del suo nuovo compagno di squadra: “Jajalo è un top player, ci motiva e ci dà energia ogni giorno in allenamento. Ci sta dando una mano ancora più grande. Abbiamo visto il suo impatto enorme sulla squadra sabato a Bari, ma anche nello spogliatoio”.

Liberato dalle responsabilità che non era pronto ad assumersi e completato dal lavoro che Vanoli fa su di lui, Tessmann tira fuori qualità che forse nemmeno lui ricordava di avere. 188 centimetri di forza, tecnica e personalità, è ormai capace di giocare sia davanti alla difesa, dando geometria alla squadra, sia di coprire ampie zone di campo e di proporsi in zona offensiva. Da due anni il suo nome è al centro del mercato, ma aver segnato 7 gol e 3 assist nella cavalcata degli arancio-nero-verdi lo ha portato a essere uno degli oggetti più ambiti di questo mercato.

Giocatore completo, rappresenta il centrocampista moderno ricercato oggi dai grandi club.

Non si sa ancora che tipo di carriera avrà, ma Tessmann ha dimostrato di saper fare con disinvoltura il ruolo di regista e centrocampista, il suo tiro da fuori area rende avidi coloro che vedono margini di miglioramento, così come la capacità di inserirsi dimostrata dalle sue continue proiezioni offensive. La partita dello scorso aprile contro il Brescia è stata decisa proprio da due situazioni d’angolo dove nel primo è arrivato a tutta velocità per calciare al volo dal limite e nel secondo è stato puntuale nel spingere in rete un passaggio. Il missile terra-aria partito alle spalle Prenderli nella semifinale dei playoff contro Palermo dopo appena 3 minuti dal via è la cartolina da portare nelle sedi delle grandi squadre che bussano alla porta, la certificazione di una stagione in cui, nonostante la lunga assenza di un elemento dalle caratteristiche uniche come il già citato Jajalo, Vanoli ha accompagnato la sua crescita esponenziale arrivando fino in Serie A.

Il DS Filippo Antonelli ed il dt Cristian Molinaro hanno commentato di recente le voci su di luiimplicando che più di qualche voce proveniente dai vari Inter e Fiorentinasolo per citare due dei tanti club che stanno monitorando la situazione che lo riguarda, è vero. E occhio all’effetto Olimpiadi, dove sarà impegnato con i suoi Stati Uniti: se anche lì dovesse ripetere prestazioni come quelle ammirate negli ultimi dodici mesi, beh, a quel punto diventerà difficile e persino controproducente cercare di trattenerlo.

 
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