2 luglio 2024 | 17:20
Picchetto dei lavoratori Rmi ed ex Tis
Cub Basilicata: “Continuiamo a rischiare la vita in attività che spesso vanno oltre i nostri doveri”
Ieri (1° luglio 2024), un operaio Rmi che stava svolgendo il suo lavoro nel Comune di Bella ha rischiato di perdere un braccio durante lo smantellamento e la rimozione dei pannelli in lamiera che servivano per affiggere i manifesti elettorali. Per suturare la ferita sono stati necessari 16 punti di sutura e l’operaio ha rischiato di vedersi amputare il braccio. Lo rende noto Cub Basilicata in una nota.
Mentre i lavoratori Tis e Rmi continuano a lavorare e a farsi comandare a bacchetta da molti sindaci, – prosegue la nota del sindacato – il presidente della Regione Bardi insieme ai consiglieri di maggioranza non hanno ancora messo in atto le azioni necessarie perché questi lavoratori possano fare progressi rispetto alla situazione attuale. L’ex assessore alle Attività produttive Michele Casino insieme ad alcuni funzionari della Regione Basilicata sembravano essere arrivati a buon punto. Tante sono state anche le promesse di alcuni consiglieri regionali eletti, resta il fatto che i lavoratori Tis e Rmi stanno peggio di prima, sono ancora nella voragine del lavoro nero e continuano a rischiare la vita in cambio di un piccolo sussidio sempre più insufficiente.
Sono trascorsi quasi 500 giorni – si legge ancora nel comunicato – da quando è stata allestita la tenda dei lavoratori del Tis e del Rmi presso la sede della Regione Basilicata. I lavoratori continuano a essere incaricati di svolgere diverse mansioni, dopo la morte di due lavoratori tra le fila del Tis e del Rmi negli anni scorsi, i lavoratori continuano a rischiare la vita in attività richieste, spesso anche inappropriate rispetto alle loro mansioni”.
