“Aspettiamo il via libera del Governo” – .

“Aspettiamo il via libera del Governo” – .
“Aspettiamo il via libera del Governo” – .

I gruppi di opposizione hanno presentato al Senato gli emendamenti al “Decreto ricostruzione” in materia di rimborsi per i beni mobili danneggiati dall’alluvione in Romagna. Alla conferenza stampa di Palazzo Madama – organizzata dai gruppi parlamentari del Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, M5S, Italia Viva, Azione, Autonomie – ha partecipato, tra gli altri, il sindaco di Ravenna e presidente dell’Unione delle province italiane (Upi) Michele de Pascale.

“Ringraziamo i senatori che hanno accolto il nostro appello a presentare un emendamento al decreto sulla ricostruzione post-catastrofe per aumentare il risarcimento massimo per i beni mobili delle famiglie alluvionate da 6.000 a 30.000 euro”, ha detto de Pascale nel suo intervento. “Questo emendamento, condiviso da Anci, Upi e Conferenza delle Regioni, come abbiamo spiegato al Governo la scorsa settimana in Conferenza unificata, non prevede, al momento, nemmeno una copertura finanziaria. Non ci sono quindi veri ostacoli che ne impediscano l’approvazione”.

“Dai dati in nostro possesso – ha spiegato de Pascale – al momento le richieste di risarcimento da parte di famiglie approvate con decreto di concessione dal Commissario per danni già oggi risarcibili sono 222, con richieste per 7 milioni 632 mila euro, di cui solo 5 milioni 32 mila sono stati riconosciuti e 2 milioni 476 mila sono stati effettivamente versati. A queste si aggiungono 27 richieste da parte di aziende con richieste per 5 milioni 932 mila euro, di cui solo 2 milioni 622 mila sono stati riconosciuti e 1 milione 358 mila sono stati versati. In questi mesi abbiamo tempestivamente segnalato alla Struttura del Commissario le diverse criticità emerse, che in alcuni casi sono state risolte, mentre altre questioni restano aperte. L’incertezza sul finanziamento del patrimonio mobiliare delle famiglie colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna rappresenta in questo momento il principale ostacolo che deve essere risolto con urgenza. Ci aspettiamo quindi che il Governo dia il via libera a questo emendamento, già giovedì nella Conferenza unificata straordinaria convocata proprio sul decreto – sottolinea il presidente de Pascale – e che anche le forze della maggioranza parlamentare aderiscano a questa giusta battaglia”.

“Con una cifra forfettaria di 6.000 euro a casa, i cittadini allagati possono fare ben poco per riparare i danni subiti – aggiunge il senatore romagnolo del Movimento 5 Stelle Marco Croatti – Sui beni mobili danneggiati dalla devastante alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, avevamo chiesto un aiuto adeguato perché i cittadini potessero provvedere al ripristino delle cucine, nuovi elettrodomestici, mobili: tutte cose essenziali e necessarie. Per essere adeguato e sufficiente, è necessario rivedere al rialzo il Decreto ricostruzione in modo che preveda un aiuto di 10.000 euro per la stanza adibita a cucina e altri 5.000 euro per ognuna delle altre stanze, fino a un importo massimo complessivo di 30.000 euro”.

“Dopo un anno le procedure di indennizzo sono lentissime, chi aveva la capacità economica è ripartito, gli altri sono ancora in una situazione di grave criticità. E certamente gli indennizzi previsti dal Governo sono totalmente slegati dalla realtà. Ci sono poi – aggiunge Croatti – numerosi edifici che, anche in assenza di danni o con lievi danni, versano in condizioni di grave rischio idraulico o idrogeologico e che per questo vanno ricollocati, con contributi da assegnare sulla base di idonei costi parametrici da definire con apposito provvedimento del Commissario straordinario. Quanto accaduto in Romagna resta negli occhi. Non è certo questo il modo di trattare un territorio che si è subito rimesso in piedi. La politica deve dare risposte serie”.

 
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