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“Grazie alle intercettazioni telefoniche è stato trovato un bunker milionario” – .

“Grazie alle intercettazioni telefoniche è stato trovato un bunker milionario” – .
“Grazie alle intercettazioni telefoniche è stato trovato un bunker milionario” – .

“Grazie alle tanto chiacchierate intercettazioni telefoniche, con la competenza della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, sono stati sequestrati 48 orologi per un valore di 5 milioni di euro e denaro contante per 4 milioni di euro”. Lo ha annunciato il procuratore di Napoli Nicola Gratteri nel corso della conferenza stampa tenutasi all’indomani dell’operazione interforze contro il clan Contini.
“Tutti questi orologi da collezione – ha aggiunto – alcuni di inestimabile valore, non li ho mai visti. Alcuni sono pezzi unici e abbiamo chiesto a degli esperti di valutarli”. Secondo quanto riportato, gli orologi e il denaro contante sono stati trovati in un bunker scoperto in una casa perquisita ieri.
Risale a ieri sera l’individuazione del bunker e l’effrazione che ha consentito il ritrovamento del tesoro costituito da orologi di lusso per un valore di oltre 5 milioni di euro, contanti per 4 milioni e oggetti in oro, tra cui un accendino d’oro con le iniziali del boss. All’identificazione ha preso parte anche l’Esercito, con i Cacciatori di Calabria.

L’operazione di ieri a Napoli “fa capire che il 41bis non funziona”. Lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri nel corso di una conferenza stampa tenutasi all’indomani dell’operazione interforze sul clan Contini. Dall’inchiesta è emerso che i vertici del clan erano in grado di dare ordini dal carcere pur essendo sottoposti a quel regime carcerario. “Dobbiamo chiederci chi ha ridotto il 41bis a queste condizioni, con maglie così lasche – ha detto Gratteri secondo cui questo regime carcerario ha subito modifiche che lo hanno indebolito – Ci sono state circolari, direttive e modifiche negli anni che lo hanno ridotto a queste condizioni”.

«Ci ​​colpisce che, pur essendo soggetti al 41bis, abbiano continuato a organizzare il clan e a investire». Lo ha detto il capo della Squadra mobile di Napoli, Giovanni Leuci, nel corso della conferenza stampa convocata dal pm Gratteri all’indomani dell’operazione interforze sul clan Contini.

Il tesoro rinvenuto nel corso della perquisizione effettuata ieri nell’ambito dell’operazione che ha consentito di formulare nuove imputazioni ai vertici del clan Contini, tra cui il boss Patrizio Bosti, è frutto di «un’evolutissima organizzazione di truffe e riciclaggio che ha visto coinvolte aziende attive solo sulla carta e operanti in vari settori economici, dai rifiuti all’elettronica». Lo ha sottolineato il colonnello Paolo Consiglio, comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, nel corso della conferenza stampa in Procura della Repubblica, convocata dal pm Gratteri all’indomani delle notifiche dei quattro provvedimenti cautelari. «Due degli indagati ricoprono posizioni apicali», ha spiegato Consiglio, «gli altri due erano latitanti».

“Nel conteggio delle tangenti – ha aggiunto Leo – è emersa una quantità spropositata di denaro contante, oltre 4 milioni di euro e orologi di lusso sfrenati che saranno sottoposti a perizia per stimarne il reale valore”. “Poi c’erano anche oggetti di valore – ha aggiunto Leo – come un diamante da 10 carati. È la prova lampante che questa è stata l’Epifania di tutte le intercettazioni finora ascoltate”.

 
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