Le gemme di salicornia aiutano il fegato: ricerca Unipi – .

Le gemme di salicornia aiutano il fegato: ricerca Unipi – .
Le gemme di salicornia aiutano il fegato: ricerca Unipi – .

L’estratto di germogli di Salicornia europaea è un rimedio per prevenire la steatosi epatica, detta anche ‘fegato grasso’, una condizione frequente e spesso asintomatica che in alcuni casi può compromettere l’organo e la sua funzionalità. Uno studio dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista ‘Antioxidants’ e condotto nell’ambito del progetto europeo ‘HaloFarMs’ ha svelato le proprietà depurative di questa pianta mediterranea sempre più amata dagli chef. Per la prima volta, gli scienziati hanno dimostrato che le foglie più giovani di salicornia presentano livelli significativamente più elevati di composti bioattivi, come polifenoli totali, flavonoidi, flavonoidi e antocianine rispetto alle foglie più vecchie.

“Alla luce di questi risultati, la salicornia emerge come un alimento prezioso da includere nei pasti, soprattutto per chi soffre di malattie cardiovascolari, disturbi epatici e steatosi”, commenta la professoressa Annamaria Ranieri dell’Università di Pisa. La salicornia è una pianta alofita, ovvero può vivere in terreni salini e marginali in condizioni proibitive per la maggior parte della vegetazione. Qui, la salicornia svolge un ruolo ecologico molto importante: la sua capacità di estrarre sali dal terreno serve a contrastare l’impoverimento idrico del suolo. Basti pensare che attualmente circa 18 milioni di ettari nel mondo, che corrispondono al 25% del totale delle terre irrigate nell’area mediterranea e al 7% della superficie totale del pianeta, sono interessati dal fenomeno della salinità.

“Oltre a questo ruolo fondamentale nell’ecosistema, la salicornia è quindi un alimento che può avere una funzione importante nella dieta – continua Ranieri – come emerge dalla nostra ricerca, gli estratti di questa pianta testati su modelli animali evidenziano una completa guarigione dalla steatosi epatica”. Lo studio sulla salicornia è stato realizzato nell’ambito di HaloFarMs, progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dal ‘Programma Prima’, il partenariato per l’innovazione nel settore idrico e agroalimentare nell’area del Mediterraneo promosso dall’Unione Europea con la partecipazione di 19 Paesi

HaloFarMs si basa sull’idea di sviluppare e ottimizzare nuovi sistemi di agricoltura sostenibile basati sull’uso di piante alofite. Oltre alla desalinizzazione del suolo, le alofite sono studiate per l’uso nei settori cosmetico, alimentare e veterinario. L’adozione dei risultati del progetto da parte degli agricoltori mira quindi a ridurre la salinizzazione del suolo, aumentare le rese dei terreni senza esaurire le risorse di acqua dolce e diversificare le fonti di reddito.

 
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