La foto-opportunità del centro-sinistra a Bologna – .

Oh mio Dio, vent’anni dopo siamo ancora bloccati con Zapatero. Non so se vi ricordate – eravate giovani, forse non ancora nati – quel momento del 2004 in cui il leader socialista spagnolo vinse a sorpresa le elezioni e la sinistra italiana decise che, per garantirsi un successo duraturo, bastava imitarlo. Non fu un successo e non durò. Tuttavia, la sinistra italiana ripeté quella strategia all’infinito, trasferendo la sua infatuazione ora a questo ora a quel leader straniero che ogni tanto eccelleva in patria, da Obama in giù; la costante che ogni volta era stata trovata la chiave, l’idea geniale di vincere le elezioni in Italia. Solo per poi perderle o, nel migliore dei casi, non vincerle.

Forse, come suggeriva Nanni Moretti in un vecchio filmera comodo imitare gli amministratori locali dell’Emilia Romagna. Niente da fare: ora, come racconta Marianna Rizzini sul Foglio di oggi, l’Anpi ha convocato su un palco di Bologna i dirigenti di tutte le forze di sinistra, Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli, Magi e Acerbo (Rifondazione Comunista, esiste ancora), esortandoli a emulare il Fronte Popolare che in Francia sta provando a contrastare l’avanzata lepenista, senza ancora sapere se sarà un successo o se durerà. Fatto sta che la foto ricordo di quasi tutti i dirigenti del centrosinistra – mancavano solo Calenda, quelli di Potere al popolo, Pace terra cittadinanza, tre o quattro sigle comuniste, due coccodrilli e un orango – sembra per una volta far rivivere non tanto una moda straniera quanto un solido pezzo di tradizione italiana: l’Unione di Romano Prodi. Non è stato un successo. Non è durato.