Il Piemonte riparte sull’Autonomia: “Pronti a chiedere 9 soggetti”

Il Piemonte riparte sull’Autonomia: “Pronti a chiedere 9 soggetti”
Il Piemonte riparte sull’Autonomia: “Pronti a chiedere 9 soggetti”


Lucio Valentini 17:59 Martedì 02 Luglio 2024

Mentre regioni rosse e opposizioni si preparano al referendum contro la legge Calderoli, il neo assessore Bussalino (Lega) segue la scia del Veneto per ottenere il trasferimento delle deleghe senza Lep: da finanza e tasse al sistema creditizio locale


Non è passato neanche un mese dalle elezioni regionali, ma l Piemonte sull’autonomia non vuole perdere il treno. Il nuovo assessore delegato, il leghista Enrico Bussalinooggi ha incontrato i colleghi veneti, i vertici del fronte che chiede più poteri alle Regioni, e venerdì prenderà provvedimenti nella prima seduta del consiglio, quando uscirà la lettera con la quale si chiede il trasferimento dei primi nove argomenti. Quello che ha tutte le apparenze di un noioso gioco dell’oca, la maggioranza di Alberto Cirio ricomincia (quasi) da capo. Cinque anni fa, la nuova giunta guidata dalla Lega Nord aveva sventolato la bandiera autonomista come impegno prioritario della legislatura. Era stata perfino istituita una commissione ad hoc, poi tutto si è perso nella nebbia in attesa della legge che, tra stop e go, è finalmente arrivata. Ora riparte, torna a scrivere al Governo.


Una lettera del governatore di Veneto Luca Zaia l’ha già inviato al primo ministro ieri Georgia Meloni e al Ministro dell’Autonomia Roberto Calderoli selezionando i 9 argomenti su cui non si deve calcolare il Lep, quei livelli essenziali di assistenza su cui è appena iniziata la partita interna al centrodestra tra Lega e fratelli (che dovrebbe durare 2 anni). Il Doge non poteva trovare modo migliore per scaricare la rabbia per i mancati investimenti in Veneto della Silicon Box, che porterà il nuovo stabilimento di chip da 3,2 miliardi proprio in Piemonte. Zaia può stare tranquillo, Bussalino è già tornato a prendere lezioni private dai cugini del Nord Est.


Quindi in questa infinita disputa stiamo cercando di avviare quel poco di autonomia che è già pronta nella legge approvata solo un paio di settimane fa. Per ora i 9 temi “disponibili” sono Relazioni internazionali e UE; Commercio estero; Professioni; Protezione civile; Previdenza complementare e integrativa; Coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; Casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito regionale; Istituti di credito fondiario e agricolo regionale; Organizzazione del giudice di pace.


C’è chi accelera, ma anche chi rallenta. Il segretario democratico Elly Schlein ha deciso che è tempo di creare quel “fronte popolare” dell’opposizione contro le riforme della premiership e dell’autonomia, definito uno “scambio cinico” tra Lega e Fratelli d’Italia. Dopo una passerella all’Anpi di Bologna in compagnia del mai troppo alleato Giuseppe Conteha rilasciato un’intervista in cui auspica l’unità dell’opposizione contro la nuova destra, sia in Italia che in Europa.

Al di là degli allarmismi, i democratici intendono fare qualcosa di serio. Non in Parlamento, ma con le cinque Regioni “rosse” che ancora governano e che bastano per chiedere un referendum sulla legge appena approvata dal Parlamento. La prima a chiudere sarà la Campania dove Pd, Azione e Italia Viva si preparano a votare la richiesta di indire il referendum abrogativo in Consiglio regionale l’8 giugno. Poi toccherà all’Emilia-Romagna, che lo farà il giorno dopo: qui c’è una certa fretta perché il governatore Stefano Bonaccini deve andare in Europa e si dimetterà l’11 o il 12 luglio. L’autonomista tra i democratici, ormai convertito al fronte del no, avrà giusto il tempo di vedere la sua assemblea chiedere di abrogarla, questa maledetta autonomia. Un rimpianto in meno sulla fuga verso Bruxelles. Manca ancora la tempistica precisa, ma Toscana, Sardegna e Puglia seguiranno a breve.


Ma il centrosinistra si muove anche in Piemonte. I Democratici locali hanno organizzato un nuovo incontro per l’11 luglio contro l’Autonomia differenziata e la premiership guidata dal deputato e giurista Andrea Giorgis e le sue dotte disquisizioni e da Bersaniano Federico Fornaro con il sostegno delle due forti donne della sinistra democratica piemontese Chiara Gribaudo e Anna Redmananche il segretario piemontese Domenico RossiUn nuovo appuntamento dopo la piazza organizzata davanti al Municipio di Torino con i 5 Stelle il 18 giugno, sempre contro autonomie e premiership. Questa volta invece i Dem saranno soli nella sede torinese di via Coppino.


Ma anche in Piemonte il no dei democratici all’autonomia è storia recente. L’ultimo del centrosinistra a guidare il Piemonte, Sergio Chiamparinoaveva chiesto sì i temi dell’autonomia, non tutti e 21 ma 13, una posizione lontana dal “no pasaran” della sinistra attuale. In ogni caso al di sopra dei 9 temi richiesti da Zaia, anche se nessuno a sinistra rivendicherebbe questo primato. Ora invece alza le barricate gridando “no alla divisione dell’Italia”. Un quadro politico che non dispiace al segretario Schlein che può così tenere unito il fronte da nord a sud, ma va notato che all’incontro di Torino dell’11 luglio non ci sarà un solo Bonacciniano, tranne Rossi che comunque è segretario di coordinamento tra le due mozioni democratiche. Sarà anche per l’imbarazzo di chi all’epoca sostenne le richieste di Chiamparino e oggi si ritrova dalla parte opposta, costretto a lasciarsi andare a un allarmismo che al momento sembra quantomeno prematuro.

(funzione(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; se (d.getElementById(id)) ritorno; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = “//connect.facebook.net/en_US/sdk.js#xfbml=1&version=v2.6”; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs); }(document, ‘script’, ‘facebook-jssdk’));

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV ecco il Settore Giovanile Serramazzoni – .
NEXT “Un ruolo fondamentale nella democrazia” – .