Cara estate, ma quando arrivi? Se lo chiedono in molti: stabilimenti balneari, tour operator, agricoltori, ma anche semplici villeggianti e bagnanti della domenica.
Quel pezzettino di calendario che fa sorridere gli studenti sembra essersi ribellato ai luoghi comuni: nel 2024 c’è stata poca estate. Giornate calde, anche molto calde, in piena primavera. Temporali, nuvole e tanto vento da inizio giugno a oggi. I dati ci confortano: non è solo una sensazione.
I giorni di pioggia nei capoluoghi di provincia a giugno sono stati 5 a Genova e La Spezia, 4 a Savona e 2 a Imperia. Il cumulo delle precipitazioni da gennaio a fine giugno ha raggiunto i valori massimi assoluti degli ultimi vent’anni, superando i 1000 mm a fine giugno (linea nera). Siamo quindi decisamente al di sopra del valore atteso dalla climatologia (circa 500 mm attesi a fine giugno, indicati dalla linea tratteggiata “valore medio”).
Un altro aspetto da considerare è che le temperature massime del mese di giugno sono state vicine a quelle attese dalla climatologia per il periodo 1961-2010, mentre le temperature minime sono state leggermente più elevate: dati coerenti con l’osservazione di un mese di giugno caratterizzato da tempo incerto e frequentemente nuvoloso.
Le variazioni di temperatura sono nella norma climatica, con due periodi in cui si è registrato un calo significativo della temperatura media giornaliera (circa 16°C verso metà mese e all’inizio della seconda decade). Insomma, non è stata l’aria più fresca a ritardare l’estate, ma piuttosto la pioggia più abbondante del solito. Ma cosa aspettarsi per questo mese di luglio?
Le previsioni Arpal parlano di una fase instabile nella prima settimana di luglio che caratterizzerebbe tutto il territorio italiano, mentre le tre settimane successive sembrerebbero più stabili seppur in un contesto di incertezza nelle previsioni della seconda parte del mese. Per quanto riguarda le temperature, la prima settimana di luglio è prevista con valori inferiori alla media su buona parte dell’Europa centro-occidentale, Italia compresa. Nelle tre settimane successive, condizioni più calde della norma potrebbero verificarsi soprattutto nell’Italia centro-meridionale e in parte del Mediterraneo, mentre parte dell’Italia settentrionale e dell’Europa occidentale vedrebbero localmente anomalie termiche positive o negative a seconda dell’area considerata. Insomma, torneremo presto a chiamarla estate.
