La Sicilia è una regione che spesso affronta problemi legati alla siccità a causa delle condizioni climatiche aride e della scarsità di risorse idriche. La siccità può avere gravi conseguenze sull’agricoltura, sull’ambiente e sulla vita quotidiana dei cittadini.
Durante la siccità, le colture agricole soffrono di mancanza d’acqua, compromettendo la produzione di frutta, verdura e cereali e causando danni economici ai produttori. Inoltre, la scarsità di acqua potabile può portare a problemi di approvvigionamento e aumentare i prezzi dell’acqua, rendendo più difficile la vita quotidiana della popolazione.
Per affrontare la siccità, sono necessarie misure di prevenzione e gestione sostenibile delle risorse idriche, come la costruzione di sistemi di irrigazione efficienti, il riciclaggio delle acque reflue e la promozione di pratiche agricole sostenibili. È importante sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di preservare e utilizzare le risorse idriche in modo responsabile, al fine di proteggere l’ambiente e garantire una migliore qualità della vita per tutti.
Ma come si sta muovendo il governo in questo senso?
Il Consiglio dei ministri ha approvato la richiesta della giunta regionale, con uno stanziamento di 20 milioni di euro per interventi immediati. Nel dossier inviato dalla giunta regionale sono elencate le azioni per contrastare la crisi legata alla mancanza di pioggia.
Le soluzioni proposte dalla cabina di regia, guidata da Vito Schifani e Salvatore Cocina, includono l’acquisto di autobotti nei comuni interessati, la rigenerazione dei pozzi, il potenziamento dei sistemi di pompaggio e la costruzione di nuove condotte. Per l’agricoltura e l’allevamento in difficoltà si stanno valutando esenzioni dagli impegni con l’UE e misure come il rinvio delle scadenze fiscali e una moratoria sui prestiti.
Il Dipartimento dell’agricoltura ha individuato la necessità di attivare il Fondo di solidarietà nazionale per favorire la ripresa dell’attività produttiva. Si chiede una legge che stanzi risorse economiche, sul modello adottato in Emilia-Romagna lo scorso anno. Gli agricoltori chiedono un sostegno per onorare i debiti e affrontare la crisi senza reddito.
