MÜTIILAZIONE – Culto del Black Metal – .

MÜTIILAZIONE – Culto del Black Metal – .
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votazione
7.0

  • Bande:
    MUTIILAZIONE
  • Durata: 00:42:37
  • Disponibile dal: 29/03/2024
  • Etichetta:
  • Produzioni ad osmosi

Spotify non ancora disponibile

Se esistesse una tabella per il calcolo del livello settario, la Mütiilazione accumulerebbe sicuramente coefficienti molto alti in ciascuna voce.
Attivo da oltre trent’anni? Controllo. Aura di mistero attorno al loro lavoro e alle loro vite? Controllo. Un frontman psicotico, con in più il vantaggio di una one-man band? Doppio controllo. Insomma, manca solo il ritorno sulle scene dopo diciassette anni – e non che “Sorrow Galaxies” fosse esattamente un album imperdibile – per avvicinarsi almeno a “Black Metal Cult” con un pizzico di curiosità ed entusiasmo.
Come suggerisce il titolo, non si tratta di un disco fatto di fronzoli e sperimentazioni: dopo più di sessant’anni anche il black metal è entrato, e ha ormai raggiunto da tempo, la maturità e l’età in cui per alcuni fan deve essere semplicemente rassicurante, offrendo ciò che ci si aspetta, quindi da questo punto di vista siamo di fronte ad un disco quasi perfetto. La produzione è volutamente scarna e sporca, anche se non può certo evocare lo stesso spirito di desolazione e marciume dei tempi d’oro; la voce è bestiale, le atmosfere angoscianti, capaci di suscitare a tratti veri e propri brividi. E, in fondo, non siamo di fronte a un principiante: il buon Meyhna’ch conosce bene i vortici della depressione e della psicosi.
Se, però, non siete tra quelli a cui piace mettere su un album black metal e ritrovarvi alle prese con un “Invincible Shield”, solo virato al nero, i brividi potrebbero certamente diminuire di intensità, senza deludere le aspettative. Qualche elemento di novità è presente, ad esempio nell’assalto sonoro frontale, che potremmo definire più svedese che francese, ma poi ancora gli anni passano e gli orizzonti si allargano un po’.
In generale, ci troviamo di fronte ad un uptempo ansiogeno e quasi ininterrotto, che riesce a diventare ancora più incalzante proprio quando sembra non esserci più spazio per l’esplosione (ad esempio nel finale di “Hominicide”). “From the Plains of Ice and Death” è tuttavia più sardonico e gelido, grazie al suo tono quasi industriale. Inoltre, “Into the Cursed Necropolis”, vorticosa e trascinante, mette in gioco anche una dimensione teatrale: sia nella voce, sia grazie a uno dei pochi rallentamenti dell’album – generalmente strizzando l’occhio a certe cose dei Mayhem. Un’atmosfera più lenta e atmosferica che, su corde mediorientali (non a caso), ritorna all’inizio di “The Fall Of Islam”, che però si trasforma presto nella devastante descrizione sonora di una nuova crociata.
Insomma, se le Mütiilation vivono innanzitutto di uno stato di culto più evocato che continuamente portato avanti negli anni, ciò non significa che si siano ridotte, con questo ritorno in scena, a celebrarsi stancamente; il senso di malessere e nichilismo è sempre forte e, per quanto ci riguarda, è sufficiente lasciare “Black Metal Cult” sul tavolo per qualche altro ascolto.

 
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