la dedica del cantautore e l’ipotetico concerto-blitz a Centocelle – .

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Conferita oggi, 13 aprile, a Claudio Baglioni dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, la Lupa Capitolina, la massima onorificenza assegnata a personaggi particolarmente illustri e meritevoli della Capitale.

Motivazioni del premio

Baglioni “è un artista unico, un poeta, un autore di bella musica e anche un innovatore nella sua esperienza musicale, che ha saputo fondere i generi e avere un’impronta unica e riconoscibile nei testi e nelle armonie, che fanno di molte delle sue canzoni dei capolavori che rimarranno per sempre nel cuore degli italiani”, ha affermato Gualtieri consegnandogli l’onorificenza nella Campidoglio.

Baglioni, ha aggiunto il sindaco di Roma, “è un grande artista, è romano e ha saputo descrivere Roma in un modo davvero unico“, egli “sapeva trasformare in poesia i temi da cui traeva ispirazione”. Gualtieri ha poi ricordato l’impegno sociale del cantautore romano: “Baglioni è anche una persona che si impegna per i diritti, per dare qualcosa – ha sottolineato – Anche a lui vogliamo esprimere il nostro affetto, riconoscimento e gratitudine per questa attività”.

“Il legame di Claudio Baglioni con la Roma dura da tutta la vita. Nella sua lunga carriera, iniziata 60 anni fa, ha fatto innamorare di lui tutta l’Italia, ma non ha mai dimenticato la sua città e i suoi concittadini. Lo dimostrano le continue testimonianze e dichiarazioni d’affetto di Baglioni per Roma”, ha affermato l’Assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Moda e Sport di Roma Capitale, Alessandro Onorato. Indimenticabile il concerto improvvisato nel 2007 su un balcone di Centocelle, dove è iniziato il suo viaggio. Ma anche lo spettacolo gratuito sulla rotonda di Ostia nel 1995, con il pubblico che arrivava fino alla Cristoforo Colombo per ascoltarlo: in tanti ricordano ancora quel momento. Per questo sono felice e orgoglioso di averlo accolto oggi in Campidoglio insieme al sindaco Gualtieri per consegnargli la Lupa Capitolina, la massima onorificenza di Roma. Un meritato riconoscimento per Baglioni che con la sua musica ha segnato generazioni e scritto pagine indelebili della cultura cittadina”.

Da Vasco a Paola Cortellesi, a cui è andata la Lupa

A gennaio il premio è stato assegnato all’attrice Paola Cortellesi, reduce dall’enorme successo di critica e pubblico del suo primo film da regista, ‘C’è ancora domani’. Prima di lei, tante le star insignite dell’onorificenza, da Vasco Rossi ai Maneskin.

La dedica del cantautore

“Sono grato a Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, e a tutti coloro che oggi mi conferiscono questo premio. Vorrei dire che, forse per la prima volta, penso di dedicare questo riconoscimento a due persone, Silvia e Riccardo, che sono mio padre e mia madre”, ha detto Baglioni ricevendo la Lupa. “Non essendo romani, appena finita la guerra pensarono di trovare la terra promessa venendo da una cittadina umbra al capoluogo”, aggiunge l’artista, spiegando che la decisione dei genitori “fu presa di lasciare una campagna avara e venire alla grande città che era un po’ l’emblema del futuro”, per sfuggire “a una catastrofe che fu la guerra”.

Guerra «di cui stranamente ci ritroviamo a parlare dopo qualche anno», sottolinea Baglioni. 136 chilometri, quelli percorsi dai genitori del cantante, “che hanno fatto volando, sulle ali della speranza con la certezza che il loro futuro sarebbe stato qualcosa di migliore. Grazie a questi due ragazzi che sono scesi a Roma volando e mi hanno fatto nascere qui”.

Gli esordi a Centocelle e forse un ritorno

A Centocelle Baglioni si iscrisse giovanissimo al concorso Voci nuove, esattamente sessant’anni fa, per poi esplodere in una carriera stellare. “Questo premio mi conferma che non tutto quello che ho fatto è stato vano, qualcosa resta”, dice tra gli applausi il cantautore. Che sorride: “Roma è in assoluto la città in cui mi sono esibito di più”.

Un concerto a Centocelle? «Potrebbe darsi che ci sia un blitz di questo tipo», dice Baglioni, rispondendo così all’invito del presidente del primo comune. “È un invito molto gentile”, aggiunge Baglioni, che ammette: “Ho molta modestia nel ritornare nei luoghi dove sono nato e cresciuto. Per me c’è un senso di appartenenza che non è solo storico ma sentimentale”.

 
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