ARMAGGEDON – Ucciditi o muori

ARMAGGEDON – Ucciditi o muori
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Per dimostrare che l’essere umano ha bisogno di idoli da venerare per sentirsi psicologicamente a proprio agio, vale la pena analizzare quale fosse il fenomeno vent’anni fa ArmageddonDuo francese composto da Grimvald (suo anche Aktion T4) e SSatan (evviva), formatosi nel 2002 e subito protagonista di una miriade di uscite tra demo, split, EP per un totale di tredici titoli usciti tra il 2002 e il 2004, compreso il full house di cui oggi si celebra il ventesimo anniversario, Ucciditi o muoriil loro debutto a distanza.

Armaggedon colmò infatti un vuoto che in quei tempi si era creato a causa dell’abbandono parziale o totale di vari personaggi che avevano agito come figure carismatiche per i seguaci del black metal sparsi per il mondo: Akhenathen aveva chiuso i battenti Giuda Iscariotamolti esponenti della scena norvegese/scandinava si dedicavano ad altro, le stesse Legiones Noires francesi stavano scomparendo, i Moonblood non esistevano più da un po’… Servivano nuovi idoli e questi furono ritrovati Anche nel duo francese, che, annusata l’aria, ha assunto un atteggiamento molto estremo e intransigente verso tutto e tutti; entrarono in polemica anche con le stesse Legiones Noires, descrivendole come una massa di inutili depressi, senza arte né parte e incapaci di suonare adeguatamente uno strumento, impregnarono i loro testi di un vivace anticlericalismo che finisce e non impegna, altri favoriti Gli argomenti trattati erano l’ antisemitismo, il nazionalsocialismo (francese… beh), il classico odio per l’intero genere umano e amenità simili.

Il pubblico, soprattutto le nuove leve, si è buttato a capofitto e la band è diventata leggendario quasi sul posto; del resto è qualcosa che accade con sempre maggiore frequenza, anche e soprattutto al giorno d’oggi, basti pensare ai cosiddetti influencer che ottengono redditi enormi solo perché hanno dei seguaci che iniziano a seguirle su internet 1) perché sono belle ragazze che pubblicizzano anche le marche dei vestiti che indossano ma ottengono più feedback quando quello che indossano è di ridotto 2) perché, come introdotto in precedenza, gli esseri umani hanno bisogno di idoli da venerare e di modelli comportamentali da seguire se vogliono vivere pacificamente in una società “civilizzata”. Naturalmente si creano fazioni su quanto sia la più bella delle fighe, iniziano le discussioni, il livello degli insulti cresce e alla fine sboccia in uno scenario tipico di guerre su Internet (sono come le Paraolimpiadi, anche se vinci sei comunque ritardatochi l’ha scritto è un GENIO) che di questi tempi sono un classico che passerà alla storia, se non l’ha già fatto.

La stessa cosa è successa con Armaggedon. Sui forum che prosperavano in quei giorni ne eravamo testimoni dibattiti che sono degenerati dopo una decina di post essere generoso; Si costruivano sintatticamente frasi ingiuriose degne di un capolavoro letterario rinascimentale, si cercavano neologismi per rendere l’inappropriatezza più colorita e appagante, tenendo sempre presente che il metallaro medio può facilmente insultare sua madre nel modo più volgare senza che lui faccia smorfie ma , se osate discutere della sua band preferita, diventerà peggio di uno scaricatore di porto marsigliese che ha esagerato.

In tutto questo panorama sento salire un mormorio: “Sì, ok, ma per quanto riguarda la musica?”. Sì, la musica. Colui che dovrebbe essere il protagonista principale ma sempre più spesso non lo è. Metallo nero ortodosso, essenziale, minimale. Anche ben scritto, eh! Le loro canzoni sono efficaci e ben suonate, ma non sono mai state nulla di rivoluzionario o mai ascoltato prima. Niente di così straordinariamente bene da giustificare tutta la confusione che accompagnò il nome Armaggedon nel suo momento di massimo splendore. Brillantezza che inevitabilmente perde di brillantezza con il passare degli anni e il susseguirsi di dischi sempre di buon livello ma senza grosse variazioni tra l’uno e l’altro. Io stesso li ho seguiti fino al 2010 circa (fermo restando che ottenere tutti i loro titoli era impossibile, data la limitata limitazione di alcuni e la quantità di fan entusiasti che perdevano soldi pur di avere la discografia completa) per poi perdere interesse visto che, tutto sommato, i loro lavori sono molto simili. Ma non potrebbe essere altrimenti: quando suoni black metal così ispirato dal passato e dai suoi mostri sacri, per riprodurlo fedelmente hai un solo modo di scrivere e suonare le canzoni, cioè. Sì, puoi fare l’arpeggio o aggiungere l’arrangiamento di tastiera, ma i pattern sono rigidi e c’è poco da fare, soprattutto se vuoi mantenerti un pubblico fedele che ti adora proprio perché gli offri ciò che i mostri sacri hanno fermato comporre, ed è per questo che ti idolatrano. Ucciditi o muori è un buon disco. Se uscisse oggi non so quanti se ne accorgerebbero, del resto certe cose non impressionano più nessuno, ma la Storia è bella anche per questo. Il CD contiene 10 brani, 9 originali e la copertina Nebbia funebre dei Mayhem, mentre su vinile sono presenti 11 brani, esce dalla scaletta la cover di Mayhem e quelle di Fame in Transilvania e di 13 candele dei Bathory. Già dalle copertine immagino tu abbia capito che tipo di black metal suonano gli Armaggedon. Non credo sia necessario aggiungere altro su questo argomento.

La band è ancora attiva, va loro riconosciuto il merito di non essere un fuoco di paglia e di essere riusciti a resistere al passare del tempo anche grazie alla radicalizzazione di alcune tematiche politiche dei testi, cosa che li rende molto graditi a tutti i followers di black metal NS che popolano un underground oscuro ma abbastanza denso. Molte delle loro uscite lo sono bloccato per la vendita su Discogs trovarli – se vuoi provare – non è semplicissimo ma penso che oggigiorno se qualcuno vuole davvero comprare qualcosa su internet, trova sempre un modo. (Griffar)

 
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