«Le etichette mi hanno marchiato, mi sentirò sempre inadeguato. Oggi mi addolora il fatto che i diritti dei miei figli vengano negati”. – .

«Le etichette mi hanno marchiato, mi sentirò sempre inadeguato. Oggi mi addolora il fatto che i diritti dei miei figli vengano negati”. – .
«Le etichette mi hanno marchiato, mi sentirò sempre inadeguato. Oggi mi addolora il fatto che i diritti dei miei figli vengano negati”. – .

Questa intervista a Tiziano Ferro è pubblicata sul numero 20 di Fiera della Vanità in edicola fino al 14 maggio 2024

Delle sere nere. Dove non c’è tempo, non c’è spazio e nessuno ascolterà mai. «vanità era lì quando ho avuto successo, quando ho fatto coming out, quando mi sono sposato. E vanità c’è anche adesso, quando le cose non vanno esattamente come immaginavi. In quei momenti hai bisogno di amici. Amici che sanno ascoltarti”.
Incontriamo Tiziano Ferro in Italia, a Roma. È di passaggio da qui, per alcuni nuovi progetti, mentre il vento del passato non smette di inseguirlo: una recente intervista di Mara Maionchi al programma Bestie di Francesca Fagnani ha riaperto vecchie ferite in un momento, quello attuale, che coincide con la consapevolezza di una nuova vita dopo la rottura con il marito e dopo la fine di un certo modo di intendere la propria carriera.

Giacca di pelle, camicia e pantaloni, Prada. Orologio, Omega.

Mi perdoni. Visto il momento con Maionchi e il caos generato dall’intervista di Fagnani, dovrei partire dalla domanda di rito: che razza di bestia ti senti?
«Uno che non morde. Ogni tanto vorrei attaccare, ma non è nella mia natura. A volte, non mordere, non attaccare era una forma di autolesionismo: invece di prendermi cura di me, mi ritiravo solo per educazione o gentilezza. La verità, ho scoperto negli anni, è che ho bisogno di persone, di amici che sappiano ascoltare. Ed è forse per questo che sono qui a parlare con te e con vanità: Questo giornale è stato uno dei migliori amici che ho avuto perché non sa solo ascoltare le storie, sa anche raccontarle. Le parole che scegli sono tutto.”

Prendo spunto dalle sue parole. Parli di una bestia che non morde e non fa male. Chi le ha fatto del male? E chi l’ha ascoltato?
«Devo ammettere che non mi aspetto molto dalle persone e quindi festeggio ogni volta che trovo qualcuno che mi ascolta. A Los Angeles, ad esempio, città che tutti giustamente considerano alienante, ho trovato un’intera famiglia elettiva di persone che sono diventate amiche. Ne ho trovati molti agli incontri degli Alcolisti Anonimi. Il fatto è che lì nessuno ti chiede, come succede nella vita di tutti i giorni, quanto guadagni e che lavoro fai. La conoscenza parte dai danni che hai fatto, dalle fragilità. E tutto diventa più autentico, senza filtri. Ma ci sono anche amiche speciali come Elisabetta Canalis e Bianca Balti, donne che smettono di interpretare i loro personaggi per diventare di nuovo mamme. Bianca è allegra, giocosa, affronta tutto di petto. Elisabetta mi dà speranza, è creativa, spirituale. Il sentimento dell’amicizia è assolutista: gli amici ci sono sempre, qualunque cosa accada. E questo è tutto. E capisci quanto sono importanti quando le cose non vanno come ti aspettavi, come ad esempio con il divorzio da mio marito Victor».

Ha parlato apertamente del suo divorzio. Com’è stato gestirlo privatamente?
«Victor ha reso la mia vita sentimentale più bella e complessa. Il nostro è stato un amore bellissimo ma, a dire il vero, anche doloroso. Una cosa ho capito: non potevo e non dovevo abbandonarmi all’idea del divorzio come fallimento, una trappola allettante che ti illude di rimanere bloccato in quella zona di comfort che è il dolore. Ringrazio la complessità e la tridimensionalità del rapporto con lui che mi ha permesso di andare avanti”.

Si va avanti? Sta incontrando nuove persone? Come fa qualcuno come te a incontrare nuovi partner? Usi app di appuntamenti?
«Guarda, con due bambini piccoli l’ultima cosa che vuoi è iniziare una nuova relazione. In questo momento non ho la minima intenzione di entrare in quel meccanismo di incontro. Se accadrà, sarà come il resto della mia vita, dove le cose sono successe per caso, come per caso mi sono ritrovato a vivere a Los Angeles. Una cosa però mi piace molto: i miei due figli mi hanno regalato l’immunità dal Fomo, la paura di non essere presente alle feste, alle celebrazioni, agli eventi, alla vita degli altri. E no, non uso app: ripeto, preferisco che tutto accada per caso”.

 
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