votazione
6.0
- Gruppo musicale:
LEGIONI DELLA NOTTE - Durata: 00:55:44
- Disponibile dal: 11/07/2024
- Etichetta:
-
Musica Orgoglio e Gioia
Streaming non ancora disponibile
Ci eravamo lasciati con i Legions Of the Night e il loro esordio “Sorrow Is The Cure” sperando che la band, che annovera tra le sue fila Henning Basse dei Metalium, trovasse una propria strada senza necessariamente cercare a tutti i costi di mettersi nei panni dei Savatage, band da cui deriva anche il nome del progetto. In questi tre anni il trio tedesco ha avuto quindi modo di riflettere sui propri esordi e provare ad avvicinarsi a un sound dark ma al tempo stesso sinfonico, senza però prendere del tutto le distanze dalla band di riferimento, pubblicando nel frattempo “Hell”, risalente al 2022.
Il risultato? “Darkness” atterra sulle nostre cuffie cercando di prendere le distanze dai più sinfonici Savatage, ma non riesce comunque a decollare del tutto. Come si dice, mancano le canzoni che “spingono”, nonostante alcune buone idee come il riff roccioso di “Rebirth” e i ritornelli da ballata di “One Moment”: ancora una volta, i Legions Of The Night finiscono per imitare i Savatage in quasi ogni modo, specialmente “Streets” e gli album più sinfonici del combo americano.
Onnipresente non può che essere il pianoforte, che a tratti diventa tastiera come in “The Witches Are Burning”, forse il pezzo più riuscito dell’album, caratterizzato da numerosi cambi di ritmo e registro che ricordano vagamente i riff alla Maiden in stile “Powerslave”.
Troppi momenti acustici e arrangiati come se fossero una ballata, però, finiscono per appiattire il lavoro molto onesto che fa la band, anche su parti come la conclusiva “I Don’t See The Light”, dove il riff suonato da Jens Faber si alterna alla voce di Basse e alla batteria ritmica di Phillip Bock. A chiudere “Darkness” la cover di “Tonight He Grins Again” dei Savatage che, bisogna dirlo, è davvero ben fatta, se non fosse che per quasi un’ora ci è sembrato di ascoltare gente che cercava in tutti i modi di ricalcare un po’ di “Streets” e un po’ di “Handful Of Rain”.
Rinviato a settembre? Forse non serve un cambiamento radicale nel sound dei Legions Of The Night, ma basterebbe avvicinarsi un po’ di più ai Savatage dei primi album piuttosto che a quelli del periodo sinfonico per permettere alla band di creare qualcosa che catturi un po’ di più l’attenzione dell’ascoltatore.
Pur essendo un album comunque onesto, “Darkness” soffre ancora di quel manierismo che avevamo già ascoltato in lavori precedenti, rischiando alla lunga di annoiare o di far venir voglia di mettere sul giradischi direttamente un album della band americana di riferimento.
