BENE 178 richieste di integrazione dei documenti presentati, una mole enorme di materiale da produrre che lascia intendere la presenza di gravi lacune nel progetto finale, soprattutto per la parte ambientale, ma non solo. Altro che “cantieri aperti in estate” per il Ponte di Messina, come annunciato da Matteo Salvini: le imprese proponenti – Stretto di Messina e il consorzio Eurolink (guidato da Webuild) – dovranno integrare la documentazione presentata per la procedura Valutazione di impatto ambientale. Come anticipato da Fatto, la Commissione Via del Ministero dell’Ambiente (composta da 50 esperti) ha inviato ieri (e pubblicate questa mattina sul portale pubblico) le richieste di integrazione degli atti alle due società. Considerando anche le sottorichieste, arriviamo a 280 integrazioni e chiarimenti, oltre 60 relativi alla Valutazione di Impatto sui siti della Rete Natura 2000 e su quasi tutte le componenti ambientali più rilevanti. Vale la pena ricordare che la precedente Via sul progetto 2011 si era conclusa nel 2013 con una clamorosa bocciatura che riguardava la Valutazione di Impatto sui siti tutelati dall’Europa e 18 richieste solo parzialmente accolte.
In teoria l’iter di 30 giorni a disposizione della Commissione Via per esprimere il proprio parere sarebbe dovuto partire ieri, ma lo sportello si è già fermato con la richiesta di integrazione. Ora Stretto di Messina E Eurolink avrebbero 30 giorni per rispondere ma potrebbero anche chiedere una proroga che porterebbe ad una sospensione dei tempi. Senza contare che alla scadenza il pubblico potrà controdedurre nei successivi 30 giorni. Nei giorni scorsi associazioni e comitati hanno presentato 534 pagine di commenti molto pesanti sul progetto, che secondo loro “non ha nulla di definitivo”. Commenti pesanti anche dai Comuni di Villa San Giovanni e Messina, oltre che dalle Città metropolitane coinvolte.
Le richieste di integrazioni riguardano tutti gli aspetti, a partire dall’Analisi costi-benefici che sottostima i costi del quadro progettuale e non chiarisce le stime di traffico utilizzate; dalle scarse informazioni fornite sui cantieri alla mancanza di informazioni in merito impatti su aria, suolo, acque superficiali, rumore ecc. Molte sono le richieste di integrazione sulla Valutazione d’Impatto (VincA). Ciò che manca, ad esempio, sono piani credibili di compensazione e mitigazione per molte delle aree coinvolte.
Insomma, una richiesta di integrazione pesante, che allunga i tempi e ha senso in questo momento Impossibile valutare il progetto finale prodotti dalle aziende coinvolte. Considerando che la Commissione di Via scadrà il 24 maggio, senza possibilità di proroga la palla si sposterà su quella nuova, la cui procedura di nomina potrebbe richiedere mesi. La corsa di Salvini e dell’amministratore delegato dello Stretto di Messina, Pietro Ciucci, sembra per ora essersi scontrata con una macigno procedurale difficile da superare in breve tempo.
“Tali richieste attestano l’impossibilità di approvare un (non) Progetto Definitivo e il fatto che si passi ad Progetto esecutivo e aprire i cantieri, prima dell’estate o entro la fine dell’anno, è semplicemente una chimera – spiegano le associazioni Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, MAN, WWF e Comitati cittadini messinesi – Salvini andate per consigli più gentili sul ponte sullo Stretto di Messina. Come Ministro e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri difendere l’interesse pubblico ed evitare l’abbraccio soffocante e inconcludente con SdM SpA ed Eurolink. Da capo della Lega, lei piega la bandiera elettorale del Ponte, sventolata invano, in vista del voto per le elezioni europee dell’8-9 giugno. I cittadini vengono cinicamente derisi, a cominciare da coloro che dovrebbero essere espropriati delle loro case e delle loro terre”.
