Ci sono voluti cento anni, ma finalmente l’Università degli Studi di Milano ha il suo primo rettore. Si tratta di Marina Marzia Brambilla che ha ricevuto 1.651 preferenze contro le 644 ottenute da Luca Solari. Il ballottaggio era arrivato dopo che lo sfidante del primo turno Gianluigi Gatta si era inaspettatamente ritirato (nonostante il secondo posto) specificando che non avrebbe sostenuto nessuno dei due candidati. Brambilla entrerà in carica il primo settembre e guiderà l’ateneo milanese fino al 2030.
Il personaggio
Cinquantenne, nata e cresciuta a Milano, Marina Marzia Brambilla ha iniziato a lavorare per l’Università Statale vent’anni fa, dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere allo Iulm e un dottorato di ricerca in Lingua e Letteratura tedesca all’Università di Pavia. Oggi, come si legge nel suo curriculum ufficiale, è professore ordinario di Lingua e Linguistica tedesca, in servizio all’UNIMI dal 2003. Negli anni ha svolto un’intensa attività didattica e una mirata attività di ricerca, coniugando a queste un’intensa attività didattica. impegno al servizio dell’Ateneo, sfociato in numerose deleghe e, nel sessennio 2018-2024, nell’incarico di Prorettore delegato alla Programmazione e Organizzazione dei Servizi agli Studenti. Lei è il Presidente del Centro Linguistico di Ateneo SLAM, che ha contribuito a creare. Responsabile di numerose iniziative che prevedono collaborazioni con partner istituzionali quali Regione Lombardia, Comune di Milano, Provveditorato all’Istruzione e i principali Ministeri, è capofila del progetto Spoke 1 “Rigenerazione urbana” dell’ecosistema dell’innovazione MUSA (PNRR), all’interno del quale coordina attività di ricerca e interazione con il territorio in un progetto che guarda alle evoluzioni urbane, come MIND e Città Studi. Ha ricoperto il ruolo di Commissario per la Licenza Scientifica Nazionale ed è stata valutatrice di numerosi progetti e ricerche, dando un solido contributo allo sviluppo della linguistica tedesca.
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L’altro regredisce
Sono ancora poche le donne direttrici nelle università italiane. Come riportato nell’ultimo rapporto “Analisi di genere” dell’Anvur, l’agenzia di valutazione universitaria, con riferimento ai dati del 2022, sono solo 12 le donne tra i rettori delle università italiane, da oggi 13. Oltre a Brambilla, le altre sono: Tiziana Lippiello (Ca’ Foscari, Venezia); Giovanna Iannantuoni (Università Milano-Bicocca); Alessandra Petrucci (Università di Firenze); Sabina Nuti (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa); Antonella Polimeni (Università La Sapienza di Roma); Paola Inverardi (Istituto Scientifico Gran Sasso, L’Aquila); Mariagrazia Russo (direttore Unint, Roma); Donatella Sciuto (Politecnico di Milano); Giovanna Spatari (Università di Messina); Manuela Ceretta (Università della Valle d’Aosta); Daniela Mapelli (Università di Padova); Laura Ramaciotti (Università di Ferrara).
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