la strategia dopo il silenzio iniziale. Cosa dirà – Tempo – .

la strategia dopo il silenzio iniziale. Cosa dirà – Tempo – .
la strategia dopo il silenzio iniziale. Cosa dirà – Tempo – .

Oggi è la giornata di Giovanni Toti. Il presidente della Regione Liguria, agli arresti domiciliari dal 7 maggio, è pronto a difendersi davanti ai magistrati di Genova. Dopo il silenzio nell’interrogatorio di garanzia con il gip Paola Faggioni – scelta dettata, secondo la difesa, dalla necessità di leggere le oltre 9mila pagine dell’inchiesta – oggi risponderà alle domande dei pm Luca Monteverde e Federico Manotti, a capo dell’inchiesta che lo vede accusato di corruzione elettorale, falso e scambio di voti. Un confronto che non si preannuncia facile e certamente non breve e che inizierà alle 11. Mistero sul luogo dell’interrogatorio per cercare di tenere lontani gli sguardi di giornalisti e curiosi. Accompagnato dal difensore Stefano Savi, Toti è pronto a chiarire ogni aspetto di una vicenda che ha segnato un vero e proprio terremoto nella politica ligure.

Dovrà spiegare ai magistrati i rapporti con l’imprenditore Aldo Spinelli, le presunte pressioni ricevute sul porto di Genova, le ipotetiche pressioni per la concessione trentennale del terminal rinfuse e i trasferimenti sospetti al Comitato che porta il suo nome , alcuni dirottati sul suo conto personale, secondo la tesi della Procura che contesta 55mila euro passati, in tre bonifici effettuati tra il 10 giugno e il 20 ottobre 2022 (tra quello amministrativo e quello politico di quell’anno), dalle casse del comitato lista Toti sul suo conto corrente personale. Soldi utilizzati – ha sempre sostenuto la difesa – solo per spese politiche. Il governatore ligure dovrà rispondere di corruzione elettorale anche per l’accusa di scambio di voti alle regionali 2020 e per i suoi rapporti con i gemelli Testa, i ‘Riesini’ che nel quartiere Certosa avrebbero controllato circa 400 preferenze.

Sono quattro le competizioni elettorali (amministrative a Savona e Genova, nazionali a settembre 2022 ed elezioni a Ventimiglia e Sarzana) in cui Toti «pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la sua funzione, i suoi poteri e il loro ruolo , a favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, ribadendo il meccanismo con diversi imprenditori” e così “abdicando” ai loro “importanti doveri istituzionali”, scrivono i magistrati. Solo dopo l’interrogatorio la difesa presenterà una richiesta di revoca degli arresti domiciliari, condizione necessaria per il confronto con la sua maggioranza che potrebbe portare Toti a scegliere di dimettersi da governatore della Regione Liguria.

 
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