Mentre in Italia l’orologio segnava 1:28, sul lato nascosto della Luna il modulo di risalita si è staccato con successo dal lander della missione Chang’e-6, raggiungendo l’orbita che lo porterà a incontrare nelle prossime ore la sonda in attesa. Lo rende noto la Cnsa, l’agenzia spaziale cinese. A bordo, campioni di roccia raccolti sulla superficie del cratere Apollo dagli strumenti del lander. Si tratta di un risultato storico, dato che è la prima volta che si tenta di raccogliere materiale dalla faccia nascosta della Luna. Il lander è stato fotografato anche sulla superficie della Luna (foto in apertura e sotto) grazie alla “fotocamera mobile”, probabilmente il piccolo rover che si vedeva attaccato alla sonda in alcune foto pubblicate dalla CNSA prima del lancio.
Il processo ha visto il lander automatizzato eseguire una serie di comandi preparati dal team di Terra, che ha ricostruito l’ambiente roccioso attorno alla sonda sulla base dei dati raccolti dalle telecamere e dai sensori di bordo, al fine di creare la sequenza più adatta per azionare il lander. trapano e il braccio robotico.
Il lander ha poi “aggiustato” autonomamente i comandi ricevuti, analizzando in tempo reale i dati rilevati dai suoi sensori. Il processo è stato effettuato in circa 14 ore, un tempo utile ridotto a causa della limitata finestra di visibilità per le comunicazioni con la Terra dalla faccia nascosta della Luna, e già ampliato grazie al satellite ripetitore Queqiao-2, lanciato verso la Luna lo scorso lo scorso marzo. L’obiettivo era raccogliere fino a 2 kg di campioni. Al momento l’Agenzia spaziale cinese non ha ancora comunicato l’esito del processo di raccolta.
Nel corso della missione sono stati effettuati anche diversi esperimenti scientifici, tra cui l’attivazione del rilevatore di ioni dell’ESA, il rilevatore di radon francese, mentre il rifrattore laser italiano rimarrà in superficie per misurare con precisione la distanza dal bacino craterico dell’Apollo. Tra le curiosità, una volta concluse le principali attività della missione in superficie, il lander ha issato la bandiera nazionale della Cina, realizzata con nuovi materiali e fotografata con nuove tecniche basate sull’esperienza della missione Chang’e-5.
Nelle prossime ore il modulo di risalita effettuerà una serie di manovre per completare l’incontro con l’orbiter. Una volta attraccata, la capsula contenente i campioni verrà trasferita a bordo del modulo di ritorno dell’orbiter, che si separerà poi dal modulo di risalita per iniziare il viaggio di ritorno verso la Terra con il suo prezioso carico.