“Giorgi! Ti amerò” – .

“Giorgi! Ti amerò” – .
“Giorgi! Ti amerò” – .

Una formazione ricca che non fa sconti a nessuno ed è contro le guerre, la paura, la follia della società odierna. Il messaggio dell’artista è chiaro: è un momento difficile, ma dobbiamo provarci comunque

Duro e puro. Vasco Rossi batte i pugni sul tavolo per risvegliare le coscienze e lancia un disperato grido d’allarme contro i totalitarismi, le fake news, l’ipocrisia, i pregiudizi, il potere che nega i diritti, l’odio e le guerre. Musica e canzoni più efficaci di mille parole. Siamo ben oltre, nelle intenzioni, l’annunciata “set-list social”, composta da 24 brani e un medley di 7 brani. Quello avvenuto ieri sera, nella prima delle 7 “Super E20” in scena da tempo allo Stadio San Siro di Milano, è una vera rivoluzionerealizzato e voluto dal KOMandante per eccellenza della storia della musica italiana. «Sarà difficile uscire da questa situazione», ma intanto l’invito dell’artista è di provarci comunque.

IL FORTE LEGAME CON IL MILANO – C’era grande attesa, dopo le prime prove al Cromie di Castellaneta e le due date a Bibione per scaldare i motori con la carica di un pubblico impressionante per questo tour da 600mila spettatori, di cui circa 400mila nella sola Milano . Vasco planava come un supereroe sulla città milanese in elicottero un paio di giorni prima, e poi era pronto ad affrontare il palco. Del resto lo stadio milanese si è trasformato di fatto nella sua residenza per 20 giorni. “A San Siro ne farò sette, ma ne avrei fatti anche dieci, ma so che lì devono giocare anche gli altri”, ha detto con la sua classica ironia Vasco che arriva, tutto sommato, a 36 San Siros complessivi in ​​carriera, il suo debutto è con “Fronte del stage Tour” il 10 luglio 1990. Un primato suggellato dalla consegna della Pergamena del Comune di Milano consegnata dal sindaco Giuseppe Sala. Poco prima dello spettacolo di ieri, però, è arrivato un riconoscimento da parte della Regione Lombardia, consegnato dal presidente Fontana.

“BLASCO ROSSI” APRE LE DANZE ROCK – Una volta dentro lo stadio l’impatto con l’allestimento è impressionante: un palco largo 86 metri, profondo 25 metri, alto 28 metri e sovrastato da 5 schermi giganteschi con tecnologia multischermo su cui in apertura si susseguono le immagini di un drago e poi di un cuore che batte, i due lati curvi regalano la visione dell’intero stadio. Così, come da tradizione, lo spettacolo si apre – tra gli applausi di 58mila fan – con tre brani duri e puri, pensati per dare subito una “shock” al pubblico. Si inizia con “Blasco Rossi” (che mancava nella formazione dal 2018) e non è un caso perché negli ultimi anni la “gang” si è ampliata notevolmente “Il termine banda Blasco è nato a Rimini o a Riccione durante un’estate – ha detto Vasco sui social – ero stato sono uscito con degli amici di Milano e sono tornati a casa un po’ tardi, ricordo che avevano 18 anni. La nonna, vedendo arrivare una delle ragazze, si arrabbiò e le disse: secondo me eri della banda Blasco Rossi.

RACCOGLIE I MELONI E I FURBI DELLA TERRA – Poi arriva “Repubblica dell’Asilo” scritto 40 anni fa dedicato, non a caso, al primo ministro Giorgia Meloni. Alcuni versi della canzone vengono modificati: “Serve un agente e poi vedrete con la polizia che la situazione tornerà come prima – canta Vasco – Georgie! Ti amerò, sì, Giorgia ti amerò”. “Gli spari” che risuona come un monito, oggi più che mai: «È sempre stato facile commettere ingiustizie. Prendere, manipolare e far credere, ma ora state più attenti perché è tutto scritto”. Poi Vasco si rivolge al suo esercito pacifico: “Siamo sempre qui, lucidi e vivi, finalmente a Milano! Siamo qui stasera per fare rock. È lo spettacolo più potente dell’universo, è il primo dei magnifici sette: sette volte sette San Siro” mentre i numeri dall’1 al 7 scorrono sul muro a ricordare il record che Vasco batterà quest’anno al Meazza. Una serata “contro i farabutti che governano questo mondo”.

I BENEFICI NON MANCANO – C’è anche il gradito ritorno, dopo 17 anni, di “Basta poco”. Una necessità urgente e necessaria perché la canzone sembra essere stata scritta nel 2024 ed è dedicata a tutti coloro che si danno subito alla testa (“basta andare in televisione e la gente ti riconosce subito per strada”) ma anche a chi “ basta poco per essere intolleranti” e il pensiero va a Matteo Salvini. Tra le chicche della scaletta vale la pena citare quella bellissima “Jenny è pazza”, che torna live dopo 14 anni. Un brano importante e delicato che parla di depressione, malattia che sembra prendere sempre più piede nella società moderna. Una canzone dolceamara che però lascia un barlume di speranza “forse un giorno guarirà anche”. Ricchissimo l’unico medley della serata: “La strega (la diva del sabato sera)”, “Cosa vuoi da me”, “Vuoi restare ferma”, “Vuoi qualcosa da me”, “Occhi azzurri” e “Incredibile romantico”.

VASCO TOCCA LE CORDE DELL’ANIMA – Non poteva mancare “Gli errori che fai”, singolo uscito a settembre 2023 in concomitanza con l’uscita della bellissima docu-serie prodotta da Netflix “Il sopravvissuto”. Ma dalle montagne russe e dall’adrenalina delle chitarre e del rock, a volte bisogna necessariamente scendere per emozionarsi e Vasco sa toccare le corde dell’anima. Ad esempio con “Gli angeli”, dedicato a Maurizio Lolli, grande amico e primo manager, morto nel 1994 a soli 43 anni di cancro. “E da qui, e da qui… Gli angeli non vengono qui con le lucciole e le cicale”, gridano all’unisono 58mila persone. E poi c’è il sempreverde “Sortita”, dedicato a tutte le donne – ma anche agli uomini – che lottano ogni giorno per sopravvivere. Il bis è a prova di bomba con uno dopo l’altro: “Dillo alla Luna”, “Se potessi dirtelo”, “Siamo solo noi”, “Vita spericolata”, “Canzone” e la canzone cult di intere generazioni “Alba limpida”, accolti come sempre con un tripudio generale tra i coriandoli. E poi se ne va così, dallo stadio, con un sorriso e qualche certezza in più: l’unione fa (sempre) la forza.

I SOSTENITORI DEL TOUR – Denise Faro è stata scelta come sostenitrice del tour. Ha conosciuto Vasco a Los Angeles che poi le ha regalato per la festa della donna la canzone “Libera e se mi va”. Denise aveva già aperto il Vasco a San Siro nel 2019, quest’anno si è esibita con una band tutta al femminile. Raffi, vero nome Raffaella Pierattoni, che ha già aperto il Tour 2022 e 2023 con la sua band “XXENERGY”.

E POI VOLIAMO A BARI – Dopo l’esordio milanista, si ripeterà stasera, l’11, il 12, il 15, il 19 e infine il 20 giugno. Poi Blasco vola a Bari con 4 date (25, 26, 29 e 30 giugno) allo stadio San Nicola, tutte sold out e, anche qui, una prima: nessuno aveva mai fatto 4 live di fila prima. Questo è uno spettacolo dal vivo da non perdere perché “è tutta una questione di equilibrio al di sopra della follia”. Ma quella “Vaschia” è solo una sana e lucida follia, che ci piace da impazzire.

LA SCALA “SOCIALE”. – 1. Blasco Rossi 2. Asilo Republic 3. Gli spari 4. Gli errori che fai 5. Quanti anni hai 6. Come hai 7. Vivere senza di te 8. Bubbles 9. Jenny è pazza 10. Sally 11. Lunatico Domenica *Interlude 2024/Echo Lake* 12. Un grande film 13. La fine del millennio 14. Gli angeli 15. Basta poco 16. C’è chi dice di no 17. La strega (la diva del sabato sera) / Cosa vuoi da me / Vuoi restare fermo! / Vuoi qualcosa da me / Occhi azzurri / Incredibile romantico / Ridere di te 18. Riavvolgi 19. Il mondo che vorrei 20. Dillo alla Luna 21. Se potessi dirtelo 22. Siamo solo noi 23. Vita spericolata 24. Canzone 25. Alba limpida

 
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NEXT sì, ci sono anche quelli di Bridgerton 3! – .