Spari e scene di guerra nell’assalto alla Mondialpol, è aperta la caccia ai banditi – .

Spari e scene di guerra nell’assalto alla Mondialpol, è aperta la caccia ai banditi – .
Spari e scene di guerra nell’assalto alla Mondialpol, è aperta la caccia ai banditi – .

Assalto al caveau Mondialpol di Sassari, è caccia ai criminali in tutta la Sardegna. «Abbiamo schierato una vera e propria task force – spiega all’Adnkronos il direttore della Squadra Mobile di Sassari, Michele Mecca -. Sono mobilitate tutte le questure dell’Isola, ma c’è il coordinamento da Roma del Servizio Centrale Operativo di Roma ed è operativo anche il Sisco di Cagliari”.

Tutti hanno visto le immagini dell’auto dei carabinieri crivellata di colpi, ma i banditi non fanno distinzioni tra forze armate. «Da una parte hanno sparato alle nostre auto e dall’altra a quelle dei carabinieri», rivela Mecca. «Sempre con armi da guerra, che hanno messo a rischio la vita degli operatori intervenuti».

Mondialpol: “Deposito non preso”

Nell’attacco di ieri sera al quartier generale della Vedetta 2 Mondialpol, alle porte di Sassari, il comando è riuscito a prendere possesso anche solo di una parte del denaro contante presente nei localie non il contenuto del caveau, la camera blindata, cuore pulsante dell’edificio, che non è stata espugnata. Lo precisa la stessa Mondialpol in una nota, spiegando che “l’azione criminosa è stata contenuta grazie alla tempestività del nostro personale che, anche sotto la pressione del fuoco nemico e della guerriglia, è riuscito a mettere in atto procedure di emergenza studiate appositamente per fronteggiare situazioni straordinarie”. “I nostri sistemi di sicurezza hanno generalmente retto alla violenza dell’attacco. Le prossime ore – si legge – saranno cruciali per ricostruire esattamente cosa è successo, stiamo collaborando con le autorità per fornire tutto il supporto possibile alle indagini”.

La dinamica dell’aggressione

Un commando di almeno dieci banditi, armati di kalashnikov, con tecniche e movimenti tipicamente militari, ha fatto irruzione nel caveausfondando i muri dell’edificio con una ruspa e terrorizzando le guardie giurate” ha detto il segretario generale dei Carabinieri Sim, Antonio Serpi, esprimendo “profonda preoccupazione”. “La fuga è stata orchestrata con precisione, ostacolando la polizia chiodi sparsi per le strade circostanti e incendiando le auto. Non possiamo ignorare, inoltre, il fatto che furono fucilati colpi di arma da fuoco contro un’auto della poliziamettendo a rischio la vita dei nostri colleghi”.

“Questo episodio, il terzo a colpire lo stesso caveau, dopo i fatti del 2016 e del 2018, sottolinea un preoccupante incremento della criminalità – aggiunge Serpi -. Esprimiamo solidarietà ai colleghi coinvolti e ci uniamo al coro delle richieste di revisione delle dotazioni di armamento e dei mezzi a disposizione delle Forze dell’Ordine, non più idonei in determinati contesti ambientali. Chiediamo con urgenza al Ministero dell’Interno e alle autorità competenti di prendere atto della situazione e di attuare misure efficaci per garantire la sicurezza dei cittadini e degli operatori delle Forze dell’Ordine. Non possiamo permettere che incidenti simili continuino a verificarsi senza una risposta adeguata”. ”Nell’esprimere vicinanza ai colleghi coinvolti e a tutte le forze di polizia che si trovano ad operare in quei contesti difficili, dove solo l’abnegazione ci porta a continuare ad andare avanti per il bene del cittadino, nonostante una politica sorda alle richieste dei carabinieri, è imperativo agire prima che accada l’irreparabile – conclude -. La sicurezza dei cittadini e dei nostri colleghi deve essere una priorità assoluta”.

 
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