“Non si escludono altre vittime” – .

“Non si escludono altre vittime” – .
“Non si escludono altre vittime” – .

Strade erose, grandi frane, collegamenti compromessi non solo a livello di rete elettrica, ma anche di comunicazioni idriche e stradali, senza dimenticare le tre vittime accertate e la persona scomparsa.

Resta quindi piuttosto critica la situazione in Vallemaggia, divisa in due dal maltempo che si è abbattuto sulla regione nella notte tra sabato e domenica, provocando il crollo del ponte Visletto e di altri ponti in pietra.

Un territorio molto vasto, parliamo di diversi chilometri, che ha portato il capitano della polizia cantonale Antonio Ciocco per non escludere altre vittime.

Preziosi i fronti allestiti per mettere in salvo le 400 persone evacuate, per ora, dall’impianto allestito ad Ascona, alla scuola di Aurigeno, fino al centro sportivo di Tenero.

Importante l’impegno della Protezione civile ticinese, supportata da una ventina di pompieri, 15 pattuglie della polizia cantonale e comunale, 15 operatori del 144 e 4 elicotteri della Rega.

Per il geologo Stephen Daverio sono state le precipitazioni temporalesche, annunciate sabato con un grado 4, che hanno colpito il nord-ovest del Ticino, e in particolare sull’asse Cevio-Airolo, dove l’intensità della pioggia è stata molto elevata: «Si tratta di processi idraulici o idrogeologici, che hanno interessato la Maggia con fenomeni di inondazione e di erosione delle sponde, ma che hanno interessato anche i corsi laterali con vari materiali detritici trasportati. La combinazione delle piogge e la conformazione del territorio hanno innescato quanto poi è accaduto, in un territorio già abituato a sopportare questi carichi d’acqua ma evidentemente non in questo caso. Le pendenze medie sono molto accentuate e i tempi di scorrimento dell’acqua molto brevi, con repentini incrementi dei corsi d’acqua prima nei corsi laterali e poi in quelli principali».

Ora, hanno spiegato in conferenza stampa, si tratta di verificare la pericolosità latente del post-evento.

Il messaggio dell’Amministratore Apostolico

Monsignore Alain de Raemy, amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, ha inviato un messaggio alle popolazioni colpite: “Carissimi tutti, ho appreso con grande rammarico della difficile situazione in cui versa l’alta Valle Maggia. Voglio esprimere la mia vicinanza a tutta la popolazione e alle persone particolarmente colpite dai disagi. Ringrazio tutte le autorità, le forze dell’emergenza e le persone che in queste ore stanno lavorando instancabilmente, garantendo con la loro presenza e solidarietà tutto il supporto necessario, sia tecnico che umano. Appena possibile visiterò le zone colpite! Sono vicino a tutti nella preghiera, con un ricordo particolare per le vittime e le loro famiglie”.

 
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