Dopo un estenuante braccio di ferro e un altrettanto difficile confronto all’interno della componente sindacale, il via libera è arrivato ieri all’ora di pranzo all’accordo sulla vertenza Vibac, la fabbrica del nucleo industriale che più volte negli ultimi due anni e mezzo aveva annunciato licenziamenti collettivi, per poi ottenere periodi di cassa integrazione straordinaria. Lo scorso 30 maggio al Mimit l’azienda aveva fatto un passo indietro, revocando la procedura di mobilità collettiva, poi sono arrivati gli incontri del 21, 27 e 28 giugno, l’ultimo da remoto, che hanno cristallizzato i numeri di un probabile accordo.
L’accordo, che ora dovrà essere ratificato domani mattina alle 10, nel nuovo giro di Palazzo Vitale, tra azienda, parti sociali e Regione Molise, apre le porte a una nuova tornata di cassa integrazione straordinaria semestrale, ma con il licenziamento collettivo di 59 lavoratori (invece dei precedenti 90), oltre a un importante incentivo all’esodo, con una base di 15mila euro lordi, vedremo se domani la posta verrà alzata. Resterebbero quindi nello stabilimento 80 dipendenti. La riunione che ha dato il via libera all’accordo ha visto 85 sì, 3 no e un astenuto, quindi approvato a larga maggioranza, ma con un clima a dir poco teso. Il futuro e le prospettive di uno dei siti produttivi più importanti del basso Molise vengono vissuti con grande coinvolgimento dei lavoratori. Massimiliano Recinella (Femca-Cisl) «Abbiamo portato a casa il miglior accordo possibile».
