Alluvioni, i presidenti dei consorzi chiamati all’azione – .

Alluvioni, i presidenti dei consorzi chiamati all’azione – .
Alluvioni, i presidenti dei consorzi chiamati all’azione – .

Alluvioni, tempeste, grandine, campi allagati: questi gli argomenti su cui si Confagricoltura Padova convoca i presidenti dei quattro consorzi di bonifica che interessano il territorio padovano, per discutere sulle azioni da intraprendere per fronteggiare gli eventi catastrofici che si stanno ripetendo con sempre maggiore frequenza.

L’alluvione tra Piemonte e Val d’Aosta, con corsi d’acqua esondati e interi paesi isolati, è la conferma dei cambiamenti climatici in atto, che impongono scelte decisive sull’adeguamento delle infrastrutture idrauliche, sulla gestione di fiumi e canali.

Alluvioni, incontro tra i presidenti dei consorzi

Si parlerà di alluvioni e problematiche ambientali insieme ai presidenti dei consorzi Giovedì 4 luglio a Battaglia Termea Villa Selvatico, in occasione dell’assemblea generale di Confagricoltura Padova.

Alle ore 16.00 lettura e approvazione del bilancio consuntivo e preventivo, con relazione del presidente Michael Barbetta sulle attività dell’associazione.

Seguirà alle 18 la tavola rotonda su “Siccità e alluvioni: le criticità del territorio, le difficoltà degli agricoltori, le possibili soluzioni”.

Interverranno i consiglieri regionali Vanessa Camani, Giuseppe Pan, Enoch Soranzo ed Elisa Venturiniinoltre Andrea Crestani, direttore dell’Anbi Veneto, l’associazione regionale dei consorzi di tutela e gestione del territorio e i presidenti dei quattro consorzi di bonifica che interessano il territorio provinciale: Michele Zanato per l’Adige Euganeo; Paolo Ferraresso for the Bacchiglione; Enzo Sonza per il Brenta; e Francesco Cazzarò per le acque sorgive.

Il commento

“Le immagini drammatiche che abbiamo visto in Piemonte e Val d’Aosta «dicono che siamo di fronte a eventi estremi, che scaricano in poche ore enormi quantità di acqua che la rete idraulica non è in grado di drenare – sottolinea Michele Barbetta -.

La politica e i consorzi di bonifica devono assumere decisioni urgenti e cruciali per innalzare il livello di difesa in un territorio sempre più vulnerabile. Sappiamo che tutta la Bassa Padovana è strettamente legata al torrente Fratta Gorzone, sul quale da 80 anni non vengono effettuati interventi di bonifica e sbancamento. Le cause delle piene degli ultimi quindici anni vanno ricercate negli elevati livelli idrometrici raggiunti dal corso d’acqua, principale destinatario delle acque di bonifica e ora, con i cambiamenti climatici, la situazione è ancora più preoccupante. Dobbiamo procedere subito con le opere necessarie a difendere il nostro paesaggio”.

Le piogge torrenziali di fine maggio hanno allagato 12.000 ettari di campagna nella pianura padovana, con danni particolarmente gravi nei territori di Este e Montagnana. “Per quasi tutti gli agricoltori i costi sono raddoppiati, a causa della risemina di mais e soia”, racconta Barbetta. “Rese e qualità saranno pesantemente influenzate dalle forti piogge, come stiamo vedendo dalla trebbiatura del grano, in corso in questi giorni”.

 
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