Doris Allen, la donna che “previde” l’offensiva del Tet, è morta all’età di 97 anni – .

Era l’inizio del 1968. Un anno sfortunato per gli Stati Uniti impegnati nella guerra del Vietnam. I vietcong stavano preparando l’attentato che sarebbe passato alla storia l’offensiva del tetto e avrebbe inferto un colpo psicologico irreparabile alla forza dell’America. Il piano si basava sulla sorpresa. Ma una donna dell’esercito americano l’aveva scoperto e ha dato l’allarme: non ci hanno credutoLa “Cassandra” del Tet si chiamava Doris Allen ed è morta pochi giorni fa, all’età di 97 anni.

In quei primi giorni del 1968 il generale William Childs Westmorelandcomandante in capo delle forze americane in Vietnam, era convinto che la vittoria fosse a portata di mano: “Le speranze del nemico sono finite”, disse nel novembre 1967, basando la sua certezza sulla “conta delle vittime”il conteggio dei morti dei soldati di Hanoi uccisi nelle missioni “cerca e distruggi”, la caccia e la distruzione delle loro basi nella giungla. Westmoreland e il suo staff si preparavano quindi ad un periodo di calma per le festività del Tet, il capodanno lunare che quell’anno sarebbe caduto nella notte tra il 30 e il 31 gennaio.

Ma una specialista dell’intelligence militare, Doris Allen, era tutt’altro che calma. Nel suo ufficio di Long Binh, nel Vietnam del Sud, aveva analizzato centinaia di intercettazioni radio e informazioni ottenute dai prigionieri che suggerivano un attacco imminente. Doris Allen, che allora aveva 41 anni, aveva la qualifica di “specialista”un grado equivalente a quello di un semplice caporale. Importante è stata però la sua specializzazione: esperta nell’interrogatorio dei prigionieri, è stata la prima donna ad aver seguito il “corso per l’interrogatorio dei prigionieri di guerra dell’esercito americano”.

Il materiale che aveva raccolto e studiato lo indicava I nordvietnamiti avevano concentrato almeno 50.000 soldati e guerriglieri Viet Cong per un attacco improvviso dietro le linee, nel cuore del Vietnam del Sud.

“Dobbiamo prepararci e far arrivare la notizia a tutte le nostre basi e comandi”, scrisse la specialista Allen in un rapporto di gennaio. La sua previsione del Tet non fu creduta. Fu un disastro: la notte del 30 gennaio i Viet Cong emersero in tutte le principali città del sudriuscendo persino a cogliere impreparata l’ambasciata americana a Seul. Ci volle un mese per soffocare l’offensiva, mentre le notizie negli Stati Uniti mostravano scene sanguinose che sconvolsero l’opinione pubblica, dando la percezione che la guerra non sarebbe stata vinta.

Perché nessuno ha ascoltato le informazioni raccolte dall’analista? «Perché ero una donna, e una donna con la pelle nera»Doris Allen ha spiegato in un’intervista del 1991 ora ricordata da New York Times. «Purtroppo in quel momento i nostri comandi non erano preparati ad ascoltare una donna afroamericana parlare di intelligence. E’ un dato di fatto, non posso biasimarli e non provo amarezza”.

Doris Allen continuò il suo lavoro di intelligence dopo il Tet. Nel 1969 avvertì che il Viet Cong aveva accumulato munizioni da 122 mm attorno alla base di Long Binh. Quella volta la cosa fu presa sul serio e l’attacco fu sventato e un colonnello scrisse: “Non so chi ci ha salvati, ma dovrebbe ricevere una medaglia”. La decorazione non arrivò mai. Il soldato Allen lasciò il Vietnam nel 1970, dopo che nelle tasche di un prigioniero fu trovata una lista di americani da eliminare: c’era il suo nome. Nel 2009, l’esercito americano la ricordò: il generale John Custer, comandante dell’Intelligence Center of Excellence, la chiamò a Washington per consegnarle una pergamena che la iscrisse nella Hall of Fame dei servizi segreti militari.

 
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