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Stop all’uso delle mascherine anche nei reparti con pazienti fragili – .

Stop all’uso delle mascherine anche nei reparti con pazienti fragili – .
Stop all’uso delle mascherine anche nei reparti con pazienti fragili – .

Le mascherine all’interno dei reparti ospedalieri e delle residenze socio-sanitarie che ospitano pazienti fragili non saranno più obbligatorie, ma il loro utilizzo è rimesso alla valutazione dei direttori sanitari. Lo prevede la nuova circolare del ministero della Salute emanata oggi, dopo la scadenza, il 30 giugno, dell’ordinanza che sanciva l’obbligo di indossare le mascherine in questi contesti. «I direttori sanitari delle predette strutture, in quanto titolari delle funzioni igienico-sanitarie – si legge – sono invitati a valutare l’opportunità di disporre l’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei loro contesti».

La circolare ‘Raccomandazioni sull’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nelle strutture sanitarie per la protezione dalle infezioni virali acute, firmata dal direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Francesco Vaia, “raccomanda” ai direttori sanitari delle strutture sanitarie di “valutare la opportunità di disciplinare l’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei loro contesti, tenendo conto della diffusione dei virus aerodispersi, delle caratteristiche degli ambienti nonché della tipologia di pazienti, lavoratori o visitatori che li frequentano, a seconda del livello di rischio di infezione e/o trasmissione (ad esempio in presenza di sintomi respiratori o in considerazione della stagionalità) e del potenziale di sviluppo di malattie gravi in ​​caso di esposizione”. Per quanto riguarda il personale, i direttori sanitari “attueranno ogni misura relativa alla tutela della loro salute”.

Ciò tenendo conto della decadenza delle disposizioni previste dall’Ordinanza di dicembre 2023 “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’epidemia da Covid-19 concernenti l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie” e valutando «l’attuale andamento clinico-epidemiologico dell’infezione da SarsCoV2 e sindromi simil-influenzali, la disponibilità di vaccini contro le principali infezioni respiratorie acute virali, l’accresciuta capacità diagnostica e l’evidenza scientifica sull’efficacia dei dispositivi di protezione individuale nel ridurre la trasmissione virale”.

Le raccomandazioni sono finalizzate al controllo della diffusione dei virus respiratori nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e di assistenza sociale, comprese le strutture di ospitalità e di lungodegenza. Si raccomanda inoltre di “rafforzare con un’adeguata informazione al personale, ai pazienti e, in generale, a tutti coloro che sono presenti nelle predette strutture, le misure igieniche e precauzionali quali: lavaggio frequente delle mani, pulizia costante degli ambienti e disinfezione delle superfici con disinfettanti attivi contro i microrganismi, adeguata ventilazione, corretta gestione dei rifiuti”. Nelle strutture in cui non è presente il direttore sanitario, spetta al legale rappresentante dell’Ente, d’intesa con il medico competente, individuare le opportune misure di protezione.

 
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