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Elezioni Francia, entro le 18 le alleanze nei singoli seggi per il secondo turno – .

Elezioni Francia, entro le 18 le alleanze nei singoli seggi per il secondo turno – .
Elezioni Francia, entro le 18 le alleanze nei singoli seggi per il secondo turno – .

Il presidente Emmanuel Macron, in vista del secondo turno, ha chiesto di studiare ogni circoscrizione in Francia per trovare alleanze “caso per caso”, anche con i candidati della France Insoumise (Lfi), per bloccare l’avanzata del Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen e Jordan Bardella. Lo ha riferito Bfmtvdopo che l’alleanza di estrema destra ha vinto il primo turno con il 33,15%, mentre Macron si è fermato al 20,4% e la sinistra unita nel Nuovo Fronte Popolare della gauche ha raggiunto il 28%. La scadenza per definire le alleanze nei singoli seggi è oggi alle 18.

I risultati definitivi del primo turno e le proiezioni dei seggi

Sono complessivamente 577 i seggi da assegnare in altrettante circoscrizioni e la maggioranza assoluta è fissata a 289. Al primo turno, il Rassemblement National e i suoi alleati di estrema destra hanno ottenuto il 33,15% con un potenziale intervallo di seggi di 255-295. Poi: Nuovo Fronte Popolare di sinistra 27,99% (120-140 seggi); Ensemble (maggioranza macroniana) 20,04% (90-125 seggi); Les Républicains/centristi di destra UDI/Altri di destra 10,74% (35-45 seggi); Altri, ecologisti, regionalisti 2,0% (10-14 seggi); Altri di sinistra o dissidenti del Fronte Popolare 1,5% (11-12 seggi); Estrema sinistra (Lutte Ouvrière e altri) 1,5%; Diversi centristi e dissidenti della maggioranza dell’Ensemble 1,0%; Sovereignists e altri estremisti di destra 0,5% (0-1 seggi); Reconquête (Eric Zemmour) 0,5%.

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Elezioni in Francia: cosa può succedere al ballottaggio

185 candidati di “terze parti” si sono ritirati prima del ballottaggio

Il numero di candidati anti-Rn che si sono ritirati dalle elezioni “triangolari” in vista del ballottaggio legislativo ha raggiunto quota 190. Secondo un conteggio di Il mondostamattina sono 123 i candidati di sinistra e 64 di maggioranza che – arrivati ​​terzi – hanno ritirato la propria candidatura per far convergere i voti sull’avversario del rappresentante dell’estrema destra con maggiori possibilità di vittoria. Le elezioni triangolari previste sono 306, a cui se ne aggiungono 3 quadrangolari ma il numero è destinato a diminuire dopo il conteggio finale degli abbandoni per sbarrare la strada al Rassemblement National. Sempre secondo Le Figaro la maggior parte di coloro che si sono ritirati apparteneva al Nouveau Front Populaire (NFP). Tuttavia, anche i candidati dell’Ensemble si sono ritirati, come i tre ministri Sabrina Agresti-Roubache, Marie Guévenoux e Fadila Khattabi. Inoltre, nel Calvados, il candidato del LFI si è ritirato per favorire l’elezione dell’ex Primo Ministro Elisabeth Borne contro RN. Lo stesso approccio è stato utilizzato a Tourcoing, dove il candidato nominato da NFP si è ritirato per evitare il rischio di vedere RN sconfiggere il Ministro degli Interni Gerald Darmanin.

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Chi è Jordan Bardella, vincitore delle elezioni europee con Marine Le Pen?

Il quadro delle alleanze

Emmanuel Macron è stato il primo a parlare dopo i risultati di domenica: “Davanti al Rassemblement National, è giunto il momento di un’unione ampia, nettamente democratica e repubblicana per il secondo turno”. Jean-Luc Mélenchon, da sinistra, ha tuonato: “Non andrà un solo voto al RN, ovunque saremo terzi, ritireremo il nostro candidato”. Con la conseguente indicazione di votare per l’avversario locale del RN, in questo caso la maggioranza macroniana. Da cui però, dopo le parole del presidente, non sono arrivate indicazioni altrettanto chiare. Anche Edouard Philippe, uno dei leader della maggioranza, ha dato indicazioni decisamente contrastanti con quelle di Macron, invitando i suoi militanti “a desistere per evitare l’elezione di candidati del RN o di LFI, La France Insoumise”. Poiché LFI è di gran lunga il partito più forte nella coalizione di sinistra, la diga della desistenza cederebbe ovunque ci siano candidati della maggioranza che hanno desistito ma i cui voti non andrebbero al Front Populaire se il candidato locale fosse di LFI. Consapevole delle enormi poste in gioco e della percezione negativa di La France Insoumise tra i centristi e la destra moderata, Glucksmann, che ha riportato il Partito socialista al terzo posto alle elezioni europee, ha lanciato l’allarme: “Abbiamo 7 giorni per evitare una catastrofe in Francia”. I repubblicani, che non hanno seguito Eric Ciotti nel suo accordo con Marine Le Pen, e che hanno comunque ottenuto un considerevole 10% dei voti, hanno già annunciato, da parte loro, che non consegneranno voti ai loro elettori.

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