Autonomie differenziate, Emilia-Romagna e Campania chiedono referendum abrogativo – .

Autonomie differenziate, Emilia-Romagna e Campania chiedono referendum abrogativo – .
Autonomie differenziate, Emilia-Romagna e Campania chiedono referendum abrogativo – .

I capigruppo di maggioranza e M5S dell’Emilia-Romagna hanno scritto alla Regione per chiedere un referendum abrogativo della legge sulle autonomie differenziate. Il documento è stato sottoscritto da Marcella Zappaterra (PD, prima firmataria), Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa), Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini Presidente), Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle), Giulia Pigoni (Italia Viva) e Silva Zamboni (Europa Verde). Intanto, il Consiglio regionale della Campania si prepara a votare sulla richiesta di indizione del referendum abrogativo. È stata convocata una seduta straordinaria e monotematica dell’assemblea per lunedì prossimo, 8 luglio, dalle 15.30 alle 18. All’ordine del giorno la richiesta, presentata da PD, gruppo presidente De Luca, Azione, Italia Viva e altre forze della maggioranza, di indire un referendum abrogativo, “ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione, della legge 26 giugno 2024, n. 86 (Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni)”. E anche il Consiglio regionale della Toscana si prepara a chiedere il referendum: “Ci siamo incontrati con le altre Regioni – spiega il presidente dell’Assemblea Antonio Mazzeo -, il testo è stato condiviso. A breve dovrei ricevere la proposta di delibera firmata dai capigruppo che vorranno aderire, da lì partirà l’iter”, con la convocazione dell’Aula. “Quanto ai tempi – ha aggiunto – dipende da quando mi presenteranno la proposta. Il capogruppo del Pd mi ha contattato stamattina dicendomi che la delibera verrà presentata molto presto”. Le forze di maggioranza, Pd e Iv, insieme a M5S, l’hanno firmata.

La domanda

Secondo quanto si apprende, la domanda è la seguente: “Volete che la legge 26 giugno 2024, n. 86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario a norma dell’articolo 116, comma terzo, della Costituzione, venga abrogata?’”. A tal proposito, i vertici del centrosinistra emiliano-romagnolo hanno scritto “al Presidente dell’Assemblea legislativa perché trasmetta la presente delibera alle giunte regionali di tutte le altre Regioni, con invito ad adottare un atto di pari entità affinché si possa dare seguito all’iniziativa referendaria”. I tempi sono strettissimi, a causa delle dimissioni del governatore Stefano Bonaccini, attese tra l’11 e il 12 luglio: per questo, giovedì 4 dovrebbe riunirsi la Commissione VI, Statuto e Regolamento, per discutere e votare il documento, e il successivo martedì 9 il Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, che potrebbe anche decidere di prorogare la seduta a oltranza. Se l’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna votasse a favore della richiesta di referendum prima del suo scioglimento, si aprirebbe la strada ai consigli regionali di Toscana, Sardegna, Puglia e Campania per fare altrettanto, così da raggiungere i cinque consigli regionali necessari per richiedere un referendum abrogativo.

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Le richieste del Veneto

Nel frattempo, però, il Veneto ha già iniziato a chiedere maggiore autonomia, in particolare nelle 9 materie “non LEP”, cioè quelle per le quali non è necessario che lo Stato stabilisca prima i Livelli Essenziali di Prestazione: si tratta di Relazioni Internazionali e con l’Ue; Commercio con l’Estero; Professioni; Protezione Civile; Previdenza Complementare e Integrativa; Coordinamento della Finanza Pubblica e del Sistema Tributario; Casse di Risparmio, Casse Rurali, Istituti di Credito Regionali; Istituti di Credito Fondiario e Agricolo Regionale; Organizzazione del Giudice di Pace. Nella lettera al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Governatore Zaia ha chiesto di aggiungere, per un primo istruttorio sui profili di attribuzione più complessi, anche le materie per le quali sono necessari i Lep, che sono oggetto del pre-accordo del 2018, cioè politiche del lavoro, istruzione, sanità, tutela dell’ambiente e degli ecosistemi. “Auspico che questa prima fase di trattative possa concludersi con una bozza di intesa entro la fine dell’anno. Ma abbiamo già pronti tutti i dossier per ogni materia”, ha spiegato Zaia, che ha poi voluto dare una mano al Sud, contrario alla riforma. “Saremo disponibili a gemellarci subito con una Regione del Sud, e a sperimentare insieme questa autonomia, perché questa è davvero la sfida. Facciamo in modo che le diseguaglianze spariscano”, ha dichiarato il governatore veneto.

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