Cristiano Kouanprimo nuovo volto del Cosenza 2024/2025, si è presentato così in conferenza stampa: “È un grande piacere essere qui. Abbiamo parlato del mio ruolo, mi trovo bene sia come centrocampista che come trequartista. Dipende da come vanno le partite, è il mister che decide e sa come spostarmi. Ho incontrato il direttore Delvecchio e le sue parole sul progetto mi hanno colpito particolarmente. Avevo diverse offerte, ma cercavo un posto caldo e una società che credesse nelle mie capacità. Anche il mister Alvini mi ha detto che mi voleva a Cosenza, quindi per me è stato un sì immediato. La presenza del mister è importante ma a dire il vero è stato il discorso del mister a essere decisivo. Mi ha chiamato e mi ha chiesto di venire a Milano per parlare, il suo discorso mi ha colpito molto.
Per me è la scelta migliore, sono nel posto giusto al momento giusto. Il duo Kouan-Alvini non esiste, c’è la società, c’è l’allenatore e c’è la squadra. Mister Alvini ha sempre fatto bene e cercheremo tutti di dare il massimo. Ho avuto l’opportunità di andare anche all’estero ma nel frattempo il mio agente mi ha parlato anche del Cosenza e il giorno dopo è arrivata la firma di Alvini. Ho pensato che potesse essere la scelta giusta. Dopo l’ultimo anno al Perugia cercavo un’avventura che mi riaccendesse la fiamma. Ho parlato un’ora con il direttore, sono andato a pranzo e quando sono tornato gli ho detto: sono pronto. Era quello che volevo e sono contento di essere qui.
“È presto per parlare di obiettivi, come abbiamo detto con il direttore, bisogna pensare a una partita alla volta. Chiaramente il primo posto è mantenere la categoria, la cosa fondamentale è restare uniti e dare il 100%. Dopo la firma ho parlato con Sgarbi, abbiamo giocato insieme e mi ha parlato della società. La prossima settimana incontrerò anche il mio amico Ben Kone, un altro mio ex compagno di squadra (alla Vigor Perconti, ndr), che ha giocato qui, e anche da lui mi farò dare qualche consiglio. Conosco comunque molto bene la società, ho giocato tre partite qui, un ambiente caldo dove la gente vive di calcio. Ricordo il caos del “Marulla” di due o tre anni fa, questa atmosfera mi stimola molto”.
