Texani o cinesi? Patron Di Nunno vuole restare in gioco – .

A poco a poco qualcosa si sta muovendo. Contro il Venezia Marco Belletti, l’intermediario di Jamie Welch sarà molto probabilmente al Rigamonti-Ceppi. Non solo da tifoso, ovviamente, e da lecchese.

Non è una “chiusura” imminente, ma è certamente l’ammissione che il dialogo è ancora aperto tra gli americani e la famiglia pugliese proprietaria del Lecco. E forse sta per raggiungere la stretta decisiva. Ma l’imprenditore cinese Alex Lin? Di Nunno ribadisce che “vuole vedere i soldi”, ma il manager di China Telecom non è abituato, nei suoi rapporti d’affari, a farsi tirare per la giacca e avrebbe rilanciato: o Di Nunno accetta la sua proposta entro oggi, oppure oppure agirà come parte. La possibilità che i rapporti con l’imprenditore asiatico si stiano ormai deteriorando è molto reale. Ma ci sarebbe una terza via, di mezzo, tra americani, cinesi e pugliesi.

E sarebbe il “ritorno” di Di Nunno. Sarebbe stato lui stesso a proporre a Lin di mantenere il settanta per cento della società contro i Di Nunno che avrebbero comunque una quota di minoranza del trenta per cento. A Di Nunno piace ancora il giocattolino lecchese, e questo non è un mistero per chi lo conosce. Ha acquisito una visibilità mai avuta prima nelle sue varie piccole avventure calcistiche. E ha anche ottenuto grandi risultati.

Lasciare tutto, anche se i figli, il presidente Christian e il vicepresidente Biagio, detto “Gino”, Di Nunno spingono affinché si arrivi a questo finale, del resto non piace al titolare Paolo Leonardo. Di certo, però, non vorrebbe restare a tenere in mano la partita (la serie C) da solo. Sa che per la prossima stagione le spese saranno alte e gli introiti pari a zero.

Quindi chi prende il Lecco non deve investire solo sul prezzo di vendita, ma anche su quanto dovrà investire per la prossima stagione. E tra una cosa e l’altra si parla di quattro milioni tutto compreso (stipendi, stadio, arretrati e “guadagni” personali di Di Nunno), per vendere il club, e altri quattro per la prossima stagione. Con gli americani, invece, non commettono “errori”. O Di Nunno si decide oppure tutto fallisce. Con Lin la via di mezzo sarebbe più praticabile, ma l’imprenditore cinese non si illude di poter convivere con un personaggio spesso incontrollabile come Di Nunno, il che rende davvero difficile la terza opzione. Fatto sta che mai come in questa stagione il Lecco ha avuto speranze concrete di essere ceduto, da quando (2017) la famiglia di origini pugliesi e residente a Cormano ha annunciato di “non farcela più”. Tra gli acquirenti veramente interessati e in cerca di pura pubblicità c’è qualcosa di concreto. Ma se non si tiene conto della voglia di visibilità di Di Nunno non si va lontano.

Nonostante il suo ultimo annuncio “Se non trovo niente da vendere lascio tutto nelle mani del sindaco”, la verità è che Di Nunno ha poca voglia di uscire di scena. Si tratta più di un’esigenza economica, questa volta reale, che di un testamento. E allora la via di mezzo, se trovasse qualcuno che lo sostenga, potrebbe essere la strada per restare azzurro ancora per un po’, in attesa di riprendersi e magari tornare con forza in sella. I tifosi non lo vogliono più, ma lui, Paolo Leonardo Di Nunno di Canosa, non si arrende. Fino a quando non sarà costretto a farlo da eventi o circostanze… economiche. I figli glielo hanno detto chiaramente: “Se non vendi non metteremo più soldi nell’azienda (Elettronica Videogames)”. Chi avrà vinto?

 
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