“Ringrazio Cremona per aver creduto in me. Sogno di diventare campione africano con il Camerun” – .

“Ringrazio Cremona per aver creduto in me. Sogno di diventare campione africano con il Camerun” – .
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Con una prestazione da 21 punti e 10 rimbalzi contro la capolista Brescia, Paul Eboua ha trascinato la sua Vanoli Cremona alla vittoria che gli è valsa la salvezza ed è stato il nuovo protagonista della rubrica settimanale “5 domande a…” della LBA. Alcuni passaggi, si parte dalla salvezza: “Siamo contenti, perché servivano questi due punti. Siamo andati vicini alla vittoria a Bologna e la partita persa contro la Virtus ci ha poi aiutato ad affrontare meglio la sfida contro il Brescia; Sabato abbiamo messo in campo il duro lavoro svolto in allenamento durante la settimana, ma abbiamo anche evitato di ripetere gli errori commessi nel fine settimana precedente. Siamo molto contenti di aver raggiunto la salvezza, perché in questo modo possiamo affrontare le ultime due partite con maggiore serenità tirando anche un bel sospiro di sollievo. Personalmente mi ritengo felice, questo risultato è il frutto del duro lavoro svolto durante la stagione; una piccola soddisfazione anche se c’è ancora molto da fare, ma è bello sapere che il tuo modo di lavorare sta dando i suoi frutti nel lungo termine, devi solo avere tanta pazienza per riavere indietro quello che hai dato fin dall’inizio inizio dell’anno.”

Rapporto con allenatore Cavina: “Posso dire che con l’allenatore si è instaurato un ottimo rapporto fin dall’inizio della scorsa stagione. Ci siamo parlati e subito la fiducia è stata reciproca: mi ha aiutato a capire come tirare fuori tutto il mio talento, mi ha aiutato a capire come stare in campo e mi ha aiutato a capire quali erano i mezzi a mia disposizione. Mi ha detto più volte “Non capisci quanto sei forte, non l’hai ancora capito veramente” e forse ne ero consapevole, ma non sapevo come fare. lascia uscire tutto; è dallo scorso campionato che facciamo un cammino insieme e tutto quello che sto tirando fuori è in gran parte merito suo, dalla presenza in campo alla mia “metamorfosi” da giocatore. In generale però vorrei ringraziare la società per aver creduto in me e avermi dato la possibilità di esprimermi al meglio da quando sono arrivato.“.

Due anni fa si è recato negli Stati Uniti. “Soprattutto porto con me l’esperienza anche se c’è stata una grande delusione per non essere stato scelto al draft. Ho potuto allenarmi con i Miami Heat, ho fatto esperienza in G-League, ho giocato nella Summer League; Ho avuto modo di capire come i giocatori NBA si approcciano alle partite, che tipo di lavoro svolgono nell’offseason e cerco sempre di replicare questo anche qui, perché penso che sia da lì che inizia tutto, cioè da come ti approcci alla pre-season. È stata un’esperienza che, vista così, a prima vista non è andata bene perché non ero arruolato, ma poi capisco che è stata utile per il mio futuro e mi aiuterà sempre a capire come affrontare le difficoltà, mi aiuterà a capire come prendere il positivo e lasciare dietro di me tutto il negativo. Quando sono tornato in Italia ero ancora arrabbiato per non essere riuscito a raggiungere il mio obiettivo, ma tutto questo mi ha insegnato ad essere un professionista e ad allenarmi seriamente ogni giorno. Due anni fa giocatori come David Moss, Tyler Cain, Amedeo Della Valle e Naz Mitrou-Long mi fecero capire quale fosse la strada giusta da intraprendere; lì ho capito che la cosa giusta per me era fare un passo indietro per avere fiducia, imparare a stare in campo e trovare un posto dove poter far uscire tutto il mio talento, per questo ringrazierò sempre Cremona per averci creduto in me e sono davvero felice di far parte della Famiglia Vanoli.”

Sogno con il Camerun. “Ho iniziato tardi con il basket: avevo 14 anni quando ho toccato per la prima volta un pallone da basket, quindi tutto è andato molto velocemente. È iniziato con un amico che mi ha portato in campo, facendomi innamorare di questo gioco ed è poi continuato nel momento in cui ho conosciuto una super persona come Maurizio Balducci che mi ha dato l’opportunità di andare alla Stella Azzurra per iniziare questo sogno. Sì, devo dire che è successo tutto così velocemente che mi ha cambiato radicalmente la vita e mi sono accorto in brevissimo tempo che quando sono entrato in campo mi sentivo vivo, quello era il posto in cui volevo essere. Rappresentare i colori del mio Paese è una benedizione, mi sento davvero fortunato a poterlo fare e voglio dare una mano al mio Paese per vincere qualcosa; il mio sogno sarebbe diventare campione africano con il CamerunSarebbe bellissimo e il progetto che c’è dietro è importante, stanno costruendo qualcosa di serio e in questo gruppo ci sono anche altri due ragazzi che giocano in Serie A come Jordan Bayehe – di cui sono grande amico – e Aristide Mouaha. Siamo tutti molto fortunati, crediamo molto in quel progetto e sappiamo che possiamo fare molto bene con questa Nazionale”.

 
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