cresce il clima di odio dalle ex BR verso gli anarchici – .

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Bandire lo Stato ebraico e interrompere rapporti di ogni genere, da quelli economici a quelli di ricerca, attività tipiche del movimento Bds, Boicottaggio-Disinvestimenti-Sanzioni. Stretti rapporti con aziende israeliane a tutti i livelli. Cancellare Israele. Nelle proteste universitarie filo-palestinesi, dall’Europa agli Stati Uniti, le richieste sono le stesse e si ripetono da settimane. Ma non solo. Anche le modalità di esecuzione e realizzazione delle azioni degli studenti sono simili. A volte molto, forse troppo. E allora il sospetto è che dietro ci sia una regia nascosta, che in qualche modo guida e accompagna le manifestazioni filo-palestinesi che da mesi si svolgono fuori e dentro le università.

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Gli analisti dell’intelligence sono al lavoro da tempo per seguire il filo di una possibile infiltrazione di Hamas all’interno delle reti studentesche. In Italia la bandiera di Hamas è apparsa in alcune manifestazioni di piazza. Come in quello di Milano dello scorso novembre dove è apparso un cartello con la scritta: «Con Hamas, le brigate Ezzedin al-Qassam e il popolo palestinese», firmato «Partito marxista-leninista italiano». E durante il corteo qualcuno ha addirittura gridato: “Hamas è la resistenza, loro non sono terroristi”. E simboli del gruppo terroristico sono apparsi anche in altri contesti. E ora che nelle università americane è divampata la protesta contro Israele, da Stanford è arrivato l’ennesimo segnale preoccupante circa la possibile infiltrazione di Hamas. L’università ha infatti chiesto all’FBI di indagare su un individuo fotografato mentre indossava una bandana simile a quella dei membri di Hamas. Il soggetto in questione si trovava nel campo allestito dagli studenti filo-palestinesi, mentre indossava la bandana dei membri di Hamas, precisamente la variante utilizzata dai membri dell’ala militare, le Brigate al-Qassam, terroristi in piena regola.

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Segnale fanatico o preoccupante? Certamente le manifestazioni e il rischio di violenza che ne possono derivare stanno limitando fortemente le attività legate a Israele in molte università, comprese quelle italiane. Tra queste l’Università Statale di Milano, dove il 7 maggio era previsto un convegno che è stato annullato per ragioni di riprogrammazione a giugno. «All’interlocutore propositivo al quale tutto sembra scontato, nonostante i metodi democratici e pluralisti, Walker Meghnagi, presidente della Comunità Ebraica di Milano, ha fatto sapere – Che ogni volta che abbiamo la possibilità di poter esprimere le nostre ragioni, spesso siamo proibito dai militanti prop. E quando riusciamo ad esprimerci dobbiamo farlo in circostanze che richiedono una forte presenza delle forze dell’ordine. L’ultimo esempio arriva da questi giorni in cui abbiamo dovuto rinviare per martedì 7 maggio uno dei nostri convegni organizzati alla Statale. Questo però – ha precisato – non ci ha scoraggiato dal riproporlo con lo stesso palinsesto a giugno, garantendo anche la partecipazione dello stesso panel di relatori e nella speranza che sia un momento più sereno e con meno intolleranze”. E a proposito di intolleranza, giovedì sera a Livorno circa 300 persone dell’“antifascista livornese” hanno protestato contro il ministro Matteo Salvini durante la presentazione del suo libro lanciando uova, petardi e fumogeni.

 
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