Esce dagli arresti domiciliari per andare al Serd ma ottiene il giorno sbagliato, assolta dall’accusa di evasione – .

Esce dagli arresti domiciliari per andare al Serd ma ottiene il giorno sbagliato, assolta dall’accusa di evasione – .
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Tribunale – È stata proprio l’imputata a spiegare l’errore al giudice: ha rischiato una pena detentiva di dieci mesi

Viterbo – (sil.co.) – Esce dai domiciliari per andare al Serd ma sbaglia giorno, un 43enne viterbese è stato assolto dall’accusa di evasione perché il fatto non costituisce reato.


Viterbo – I carabinieri nel centro storico


È stata assolta ieri dal giudice Jacopo Rocchi la donna viterbese che la mattina del 16 dicembre 2021, mentre era agli arresti domiciliari rafforzati dal braccialetto elettronico, ha lasciato la sua abitazione in centro, facendo scattare l’allarme sul telecomando. A casa sua è accorsa una pattuglia dell’unità mobile dei Carabinieri e lei è finita sotto processo per fuga.

“Quando siamo arrivati ​​la donna non c’era, allora l’abbiamo chiamata sul cellulare e dopo una ventina di minuti è arrivata. Aveva il permesso per andare al Serd, ma solo in determinati giorni. Quel giorno era giovedì e lei doveva restare a casa, il permesso era venerdì”, ha spiegato uno dei militari intervenuto all’udienza del 10 aprile.

Difesa dall’avvocato Luigi Mancini, l’imputata ieri ha chiesto di essere interrogata prima della sentenza, spiegando che stava vivendo un periodo buio della sua vita. “Ero confuso, ho fatto uso di farmaci, poi per fortuna ne sono uscito. Allora avevo tre giorni di ferie settimanali per andare al Serd. Convinto che fosse venerdì sono andato al Serd, accorgendomi solo quando l’ho trovato chiuso che era giovedì. Mentre tornavo a casa, la polizia mi ha chiamato al telefono”, ha detto.

Tuttavia, per l’accusa, che ha chiesto la pena di dieci mesi di reclusione, gli elementi costitutivi del reato erano presenti. Non secondo la difesa, per la quale l’imputato voleva solo usufruire del permesso. “Come dimostra la coincidenza dell’ora e il fatto che stava già tornando a casa quando è stata contattata dai carabinieri, ai quali ha subito risposto al telefono rendendosi rintracciabile”, ha sottolineato l’avvocato Mancini.

Il giudice, dopo una breve deliberazione, ha assolto la donna con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.


– Esce di casa mentre è agli arresti domiciliari, tradita dal braccialetto elettronico


Presunzione di innocenza

Nell’ordinamento penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana secondo cui una persona “non è considerata colpevole finché non viene condannata in via definitiva”.

25 aprile 2024

 
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