L’IA che seduce gli investitori non sa chi ha vinto la Serie A. E questo è un problema – .

L’IA che seduce gli investitori non sa chi ha vinto la Serie A. E questo è un problema – .
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Perplessitàil motore di ricerca che utilizza l’intelligenza artificiale per conversare in modo naturale con gli utenti, è diventato un unicorno.

Il suo rating ha raggiunto, sulla carta, un miliardo di dollari. Lo scorso gennaio erano appena 512 milioni di dollari. Fondamentalmente la metà.

Considerato l’entusiasmo degli investitori per questa piattaforma “Google sotto steroidi”, è ovvio. Recentemente si sono concentrati anche su Perplexity NVIDIA E Jeff Bezos.

Questa intelligenza artificiale, di cui esiste anche un’app per Android e iOSconta circa 10 milioni di utenti mensili.

La perplessità fa un buon lavoro quando vengono richieste informazioni che implicano un ragionamento o la spiegazione di un concetto complesso. È conveniente che in risposta ad una domanda non si ottenga un elenco di link, come accade su Google, ma un riepilogo ordinato delle fonti consultate sul web su uno specifico argomento.

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di Pier Luigi Pisa

02 gennaio 2024

Ma I limiti della perplessità sono evidenti. Soprattutto se usato in italiano. O se gli viene chiesto eventi molto recenti.

Perplessità, per fare un esempio banale, non ha risposto correttamente alle domande “Chi ha vinto l’ultima Serie A” E “Chi ha vinto l’ultimo campionato di Serie A”.

Alla prima domanda ha risposto doppiamente in modo errato, indicando il Milan (e non il Napoli) come club vincitore della Serie A 2022-2023. Alla seconda domanda l’AI ha risposto ancora al Milan, ma riferendosi al campionato 2021-2022.

A due giorni dalla vittoria dello scudetto dell’Inter – la squadra che di fatto vinse l’ultima Serie A – Perplessità sosteneva che il campionato fosse ancora in corso quando le è stato chiesto, nello specifico, chi avesse vinto “la Serie A 2023-2024”.

Solo quando richiesto in inglese “Chi ha vinto la scorsa Serie A?” Perplessità ha risposto correttamente “Inter”.

Alle prime due domande in italiano, invece, Google, tuttavia, ha risposto immediatamente senza esitazioneaggiungendo anche un’animazione per celebrare il trionfo della squadra milanese.

A sinistra, il risultato errato di Perplessità. A destra c’è il risultato di Google per la domanda: “Chi ha vinto l’ultima Serie A?”

Se avesse commesso gli stessi errori di Perplexity, Google lo avrebbe sicuramente pagato in Borsa con un crollo da miliardi di dollari.

Confrontare un gigante della tecnologia con una startup può sembrare rischioso. Ma il confronto tra Google e Perplexity in realtà è metodologico: da un lato c’è ricerca tradizionalequello che restituisce le fonti e lascia all’utente il compito più faticoso di selezionare quelle più attendibili, scavare nelle pagine ed estrarre le informazioni rilevanti; dall’altra c’è la ricerca “generativa”. di un chatbot che risponde alle domande come un essere umano e offre contenuti privi di GDPR, ad esempio video invasivi, pubblicità e informazioni irrilevanti. Insomma, l’AI va dritta al punto e offre subito ciò che serve.

Ma cosa succede quando l’intelligenza artificiale commette un errore spettacolare?

Non è solo una questione di crollo del mercato azionario, ma di fanno un danno enorme alla reputazione dell’azienda che sviluppa l’intelligenza artificiale. E non si tratta solo del business della ricerca. Abbiamo visto, ad esempio, cosa è successo Umanola startup di due ex dipendenti Apple che hanno creato un pin (AI Pin) definito “lo smartphone del futuro”.

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di Pier Luigi Pisa

13 novembre 2023

È facile comprendere che una tecnologia, per conquistare la fiducia degli utenti, non può funzionare a singhiozzoné può fornire risposte errate, né può essere influenzato dal linguaggio utilizzato o dalla semantica.

Il problema delle “allucinazioni” di Perplexity, cioè la tendenza a fornire risposte inventate o errate, non è recente.

Il suo amministratore delegato, Aravind Srinivasha dovuto far fronte ai reclami degli utenti già nel gennaio scorso, https://twitter.com/AravSrinivas/status/1746192341080117364: “Riguardo alle allucinazioni di Perplexity.”

Srinivas si è giustificato scrivendo che molte critiche sono arrivate dagli utenti che lo hanno utilizzato Perplessità in modalità libera. E poi ha spiegato che il modello non era ancora abbastanza intelligente, perché si è concentrato sulla velocità e sulla precisione insieme. A ciò si aggiungeva il problema delle pagine web indicizzate in modo errato.

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di Emanuele Capone

17 marzo 2024

Il CEO di Perplexity, nello stesso incarico da gennaio 2024, ha promesso di aggiustare l’IA utilizzare più GPU – e quindi aumentare la potenza di calcolo – e migliorare costantemente l’indicizzazione delle pagine.

Ma tre mesi dopo il post di Srinivas, le allucinazioni persistono. Mentre il valore di Perplexity è raddoppiato.

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