per lui soggiorni in borse Monte Carlo e Chanel – .

Alla guida di come CEO di Irendove sbarcò nell’agosto dello scorso anno, il sindaco di Genova lo volle a tutti i costi, Marco Bucci. Ma Paolo Emilio Signorini aveva goduto anche del patrocinio del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, nonostante le critiche mosse al suo curriculum ritenuto da alcuni soci non idoneo al ruolo a causa della sua mancanza di esperienza nello specifico settore delle utilities. La sua nomina è quindi apparsa ai suoi detrattori più come una scelta politica interna al centrodestra che legata alle competenze. Adesso, nel terremoto che sta scuotendo la Liguria, con l’arresto del presidente Toti, accusato di corruzione, lì è finito anche Signorini, in qualità di ex presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. Per lui l’accusa della Procura di Genova è di “corruzione nell’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio”.

L’inchiesta della Procura di Genova

Al centro dell’indagine su quello che sembra essere un sistema corrotto c’è Aldo Spinelli, noto imprenditore portuale. Secondo la Procura di Genova il gruppo degli arrestati e indagati si era costituito un sistema di favori sotto forma di tangenti che sosterrebbe efficacemente il governo locale. Tra le varie operazioni adesso al vaglio degli inquirenti ci sono anche le concessioni di aree portuali. E da qui l’arresto di Signorini, che è stato presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale dal 2016 fino all’estate del 2023, quando – come detto – ha assunto l’incarico in Iren.

Le accuse dalla Procura di Genova

Il primo fronte di corruzione contestato dalla Procura è proprio quello con l’imprenditore portuale Aldo Spinelli. Vista la promessa di diversi vantaggi, Paolo Emilio Signorini gli avrebbe assicurato l’accelerazione della procedura in comitato di gestione del porto per il rinnovo per 30 anni della concessione del Bulk Terminal; la concessione di spazi nelle aree dell’ex bunker Enel e della tomba di Calata Concenter; oltre alla concessione di occupazione abusiva dell’area dell’ex Carbonile sui lati est e sud.

Quanto avrebbe intascato Signorini

Per questi favori, secondo gli inquirenti, Signorini avrebbe inizialmente ricevuto 15mila euro in contanti. Poi Spinelli pagherebbe Signorini 22 soggiorni di lusso a Monte Carlocompresi giochi di casinò, “servizi in camera, massaggi e trattamenti estetici”, un posto esclusivo in spiaggia e l’ingresso al torneo di tennis Master 1000. Tra i regali anche fiches del casinò, una borsa Chanel, un braccialetto d’oro di Cartier e la possibilità di avere la propria carta di credito durante un viaggio programmato a Las Vegas. Ma non è finita qui: Spinelli avrebbe offerto anche a Signorini «Un posto con uno stipendio da 300mila euro l’anno una volta terminato il mandato” come presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale.

Curriculum vitae di Paolo Emilio Signorini

Nato a Genova nel 1963, Paolo Emilo Signorini si è laureato presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Firenze, proseguendo gli studi presso la Yale Law School della Yale University. La sua carriera è iniziata alla Banca d’Italia e al Ministero dell’Economia, poi arrivando con il governo Berlusconi IV, nel 2008, alla presidenza del Consiglio dei Ministri come capo del Dipartimento per la pianificazione e il coordinamento delle politiche economiche, dove è rimasto fino al 2013. Successivamente è stato capo del Dipartimento per le infrastrutture, i sistemi informativi e statistici presso il Ministero delle infrastrutture. Questo è avvenuto tra il 2013 e il 2015, cioè sotto i governi Letta e poi Renzi. Come detto, è arrivato all’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale come presidente nel 2016, incarico che ha ricoperto per 7 anni, prima di lasciare Iren, dove ha iniziato a studiare una realtà per lui del tutto nuova, senza ancora alcuna possibilità. influenzare. Adesso, dopo soli 9 mesi, la durata di una gravidanza, nessun lieto evento e tutto si ferma. Per Signorini, però, è ancora presto per dire cosa accadrà. Iren, invece, ha fatto sapere che il “gruppo ha già attivato le procedure necessarie per garantire da subito la piena continuità aziendale”. E in Borsa il titolo ha perso il 3,29%, dopo essere sceso a 1,76 euro in mattinata.

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