“Per 4 anni è stato il più forte, ma…”. Il sarcasmo (matematico) di Pioli sui campioni dell’Inter – .

“Per 4 anni è stato il più forte, ma…”. Il sarcasmo (matematico) di Pioli sui campioni dell’Inter – .
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I giorni successivi allo ScudettoInter non sono stati affatto facili Stefano Pioli. L’ennesimo derby perso e l’eliminazione in Europa League con la Roma hanno praticamente suggellato il suo addio Milano a fine stagione, proprio quando sembrava in ascesa.

Alla vigilia della partita contro Juve All’Allianz, il tecnico rossonero è intervenuto in conferenza stampa, senza risparmiare una frecciata all’Inter campione d’Italia. Si tratta di un Pioli ferito, visibilmente addolorato per un finale di stagione da incubo, ma che non riesce a cancellare quanto di buono ha fatto in questi anni sulla panchina del Milan.

“I complimenti di Inzaghi? Sono carini, ma penso anche che sia molto più facile darli quando vinci. Siamo a diciassette punti dall’Inter? Non ricordo quanti Inter ha preso dal Napoli l’anno scorso, tanti, credo… L’Inter ha da quattro anni la squadra più forte del campionato e ha vinto solo due campionati. Abbiamo dato tutto anche se non siamo riusciti ad alzare il nostro livello di gioco”. ha spiegato il tecnico rossonero.

Insomma, secondo Pioli, l’Inter ha una rosa nettamente superiore agli altri e non sempre è riuscito a capitalizzare questa (presunta) superiorità. Ma non solo. A suo avviso è soprattutto il fatto che la squadra di Inzaghi abbia vinto ad influenzare il giudizio sul percorso rossonero: “Credo sia stato un errore non sottolineare i nostri progressi in Champions League lo scorso anno, non so a cosa sia dovuto. Ma è inutile nascondere che è stata l’Inter a vincere lo scudetto e ad eliminarci ha fatto la differenza nel nostro ambiente. Quando vinceva la Juve e il Milan finiva quinto, sesto era tutto ok, ora che c’è l’Inter si evidenzia di più tutto”.

L’imperativo è voltare pagina: “Non possiamo fermarci alle recenti delusioni, dobbiamo avere la voglia e l’orgoglio di cercare il riscatto. Siamo professionisti, soffriamo questa situazione ma abbiamo il dovere di rialzarci e avere le spalle larghe. Perché deve essere difficile motivarci in questi ultimi giorni? Dobbiamo dimostrare che siamo il Milan e uscire da questi giorni difficili”.

A fine stagione sarà il momento del resa dei conti: “Aspettiamo la fine del campionato, poi ognuno di noi farà le proprie valutazioni e tirerà le somme. Sicuramente c’erano sia aspetti positivi che negativi. L’aspetto più evidente è stata l’uscita dell’Europa League e quel mese ci ha allontanato dall’Inter. Loro erano più solidi e costanti, non abbiamo mantenuto quel livello. Come tutte le altre squadre non c’è stata via di mezzo in questi 5 anni quello che ho fatto io, ma non si può più fare. È stato un forte dolore vedere festeggiare gli avversari”.

La chiusura è sulla sfida contro la Juventus: “E’ una squadra solida, che riesce a trovare il gioco in ogni momento con gli attaccanti forti di cui dispone e le palle inattive. Domani Leao sarà capitano. Okafor e Chukwueze titolari? Stanno bene, poi sta a me fare le scelte.

Turnover? Al momento non penso a far giocare gente per il prossimo anno, a meno che nei prossimi giorni non venga assicurato il secondo posto”.

 
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