Canelo Alvarez resta il campione assoluto dei supermedi, ma Munguia resta in piedi fino alla fine – .

Canelo Alvarez resta il campione assoluto dei supermedi, ma Munguia resta in piedi fino alla fine – .
Canelo Alvarez resta il campione assoluto dei supermedi, ma Munguia resta in piedi fino alla fine – .

Sono due le novità che arrivano dalla serata di boxe di Las Vegas. La prima è che Canelo Alvarez, nella notte che precede il Cinco de Mayo, conserva il titolo di campione mondiale unificato dei pesi supermedi. La seconda è che finora è imbattuto Jaime Munguia, in questa lotta tra messicani, riesce a finire lo scontro restando in piedi. Si conclude così con un verdetto unanime dei giudici: 117-110, 116-111, 115-112.

Dopo l’introduzione con l’inno nazionale messicano, “Mexicanos al Grito de Guerra”, eseguito dal famosissimo cantante locale Mijares (di successo da quasi quarant’anni nel Paese) e con una versione mariachi di quella statunitense, “The Star Spangled Banner”, messa in scena da Brenden Perez, Ramiro Oseguera e Daniel Ochoainizia.

La particolarità è che è proprio Munguia ad avere un forte sostegno da parte del pubblico, e questo lo aiuta molto nel primo turno, visto che è il più attivo dei due. Nella ripresa Canelo inizia a farsi sentire con un paio di destri che mettono le cose in chiaro. E poi comincia a entrare in lotta anche con il piede sinistro, anche se Munguia riesce comunque a stargli dietro.

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Nel quarto round, però, Canelo riesce a mandare al tappeto il pugile di Tijuana con un brillante gancio destro. La lotta gira qui, per quanto Munguia cerchi di restare all’attacco anche dopo essere stato messo al tappeto. La lotta si fa selvaggia anche e soprattutto al centro del ring, mentre la folla si fa sentire. Il trentacinquenne di Guadalajara comincia a guadagnare su tutti i fronti, iniziando quasi a sfidare l’avversario a colpirlo e, in generale, a controllarlo.

Munguia, in generale, non riesce più a mettersi in guardia con Canelo, anche se al settimo giro riesce addirittura a metterlo all’angolo, ma senza veri risultati. Cominciano a farsi sentire i montanti del campione in carica, che mira alla spalla sinistra di Munguia. Intanto il solco continua a scavarlo senza grandi difficoltà.

Il coraggio del nativo di Tijuana, però, è uno di quelli importanti: spesso è difficile tenere a bada Canelo una volta iniziato il suo spettacolo, ma almeno riesce a trovare il modo di restare in piedi, contro molte probabilità. Chiaramente non c’è più storia fino all’ultimo round, ma a lui va il merito di questa capacità. E, alla fine, arriva terza vittoria consecutiva per decisione dei giudici in cui Canelo ha abbattuto almeno una volta il suo avversario.

 
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