«E se restassi? Sono felice qui” – .

«E se restassi? Sono felice qui” – .
«E se restassi? Sono felice qui” – .

Gevi vince il derby di fine stagione 102-92 e il finale è quindi un po’ più dolce. La conquista di Coppa Italia fu un’impresa che resterà nella storia del club, ma vedere scivolare via per un soffio i playoff (persi per differenza reti con Tortoneottavo) dopo un intero campionato tra i primi 8 non è stato facile da digerire.

Razionalmente va considerato il percorso dei napoletani eccellentecon l’obiettivo di inizio stagione raggiunto con largo anticipo, tutto esaurito perenne 4mila presenze medie e un trofeo che fa bella mostra di sé in bacheca. Trofeo che verrà consacrato anche da un libro in uscita nelle prossime settimane, “Una tazza all’improvviso”. L’abbraccio e l’ovazione degli dei furono meravigliosi 4mila di Palabearbut.

Tutto questo mentre già si parla di mercato. Milicicoche ha pianto a fine partita davanti agli applausi e agli inni per lui del pubblico, ha un contratto biennale con opzione per la terza stagione, ha sempre dichiarato di essersi innamorato della piazza, dei tifosi e la città.

Quindi il suo addio sarebbe sorprendente. Ma alle pressioni della conferma, glissa: «Restare? Mi trovo molto bene qui, la società è solida, con cui ho un ottimo rapporto Da Salda, Llompart e i proprietari. Tutti mi hanno reso la vita confortevole Napoli, pagamenti sempre puntuali, potevo pensare solo al basket. Mi assumo la responsabilità di due mesi brutti dopo la vittoria della Coppa Italia e di non essere riuscito ad aiutare la squadra a recuperare in questa finale, così come mi prendo il merito dei primi sei mesi. Dove ho sbagliato dopo Torino? Forse ho accontentato un po’ troppo i giocatori per cercare di motivarli, sarà una lezione anche per me.

Da qualche settimana circolano false dichiarazioni sul mio addio, una voce che era alimentata da una traduzione sbagliata e che alimentava un nervosismo interno che non avrebbe dovuto esserci. Come club dobbiamo essere più forti su queste cose, un po’ mi dispiace. Ho già avuto offerte in passato, ma le chiacchierate con altri club sono sempre finite dopo due minuti”.

Alessandro Dalla Salda rende omaggio ad un pubblico davvero meraviglioso: «A fine partita sono rimasti mezz’ora in tribuna ad applaudire la squadra, non se ne sono mai andati. Una straordinaria dimostrazione di affetto”.

Al via il settore ospiti era mezzo vuoto ed era assente anche il titolare di Scafata Longobardi che dopo il brutto ko casalingo con Scafati ha chiuso i contatti con la squadra. È in arrivo una pulizia, compreso Boniciolli che ha già fatto le valigie. Partita di fine stagione tra due squadre senza più nulla da chiedere, ma un pubblico numeroso e partecipe. Equilibrio nel primo quarto (25-25) con difese molli e con Milicico che dà così tanti minuti a Mabor, molto supportato dai fan. Il break arriva nel secondo quarto che sembra una partita di tiro 3 (56-46). Terzo trimestre sulla stessa tendenza, nel quarto trimestre Scafati si avvicina a -4, ma l’assalto viene respinto.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Vuoi provare una MV Agusta? Ecco come – Novità
NEXT Gaia Zorzetto è la nuova direttrice – .