Bora ne piazza due. Gasparotto si diverte con Martinez e Lipowitz – .

OROPA – Mentre tutti corrono verso il basso, Enrico Gasparotto cammina verso l’alto. Il tecnico di Bora-Hansgrohe aumenta il traffico di ammiraglie e ciclisti. Non appena suo Florian Lipowitz lo ferma, gli mette le mani sulle guance quasi come un papà. Qualche pacca sulla spalla e comincia a parlarci.

Inizia a parlarci ma si ferma pochi secondi dopo. Quasi di fretta si volta e si dirige verso l’ammiraglia. Il corridore trema. Forse gli dice che ha ancora freddo. Lo fa spogliare, gli dà una camicia asciutta ancora più pesante di quella che gli aveva dato precedentemente il massaggiatore. I due riprendono a parlare. Poi Lipowitz, sorridente, parte in bicicletta per scendere a Biella.

Gasparotto ascolta e consiglia Lipowitz che con il 5° posto di oggi rimedia alla prestazione non dei migliori di ieri
Gasparotto ascolta e consiglia Lipowitz che con il 5° posto di oggi rimedia alla prestazione non dei migliori di ieri

Sorriso ritrovato

«Ho provato a seguirlo – ha risposto il tedesco a chi gli chiedeva della sua scalata – ma Pogacar era nettamente più veloce. Da parte mia sono contento, mi sono sentito bene durante la salita. Vai avanti così».

«Sono venuto a conoscere Florian – spiega Gasparotto – perché ieri ha avuto una brutta giornata, ma sappiamo che sta bene visto quello che ha fatto alla Romandia. E anche oggi ha fatto un ottimo lavoro. E’ un ragazzo giovane, alla prima esperienza presso Giro d’Italia e ci siamo sentiti male per ieri. Sperava di rimanere davanti con i migliori. Quindi era un po’ giù, non dico demoralizzato, ma cominciava ad avere dubbi sulla sua condizione, che forse era già scomparsa rispetto alla Romandia. Vediamo come va giorno per giorno. Sia lui che noi dobbiamo scoprire il suo potenziale”.

Insomma, Gaspa ha consolato il suo atleta. Un direttore sportivo è, e deve essere, anche uno psicologo.

In questo primo arrivo in salita del Giro d’Italia ha dominato, come previsto, Tadej Pogacar, ma ad oggi è chiaro che la seconda forza della corsa rosa è la Bora-Hansgrohe. Gaspa ne ha due davanti. Lipowitz, appunto, e Daniel Martinez.

Lipowitz (a sinistra) e Martinez (al centro) in volata al Santuario di Oropa

Martinez c’è

Gasparotto va ancora una volta controcorrente. Questa volta il suo obiettivo è Daniel Martinez. Lo trova mentre fa i rulli di raffreddamento. E’ nell’area antidoping. Il colombiano è stato richiamato al controllo. Questa volta il look è meno “paterno”, Martinez è anche più maturo e sa il fatto suo. Ma Gaspa ascolta e parla con la stessa attenzione.

«Con Daniel – prosegue Gasparotto – all’improvviso si è creato un po’ di nervosismo, perché proprio nel punto più duro della salita, tra meno 5 e meno 4 ha avuto un problema alla bici. Voleva sostituirla, ma eravamo indietro con l’ammiraglia e la giuria non ci ha lasciato passare. Non potevamo fare altro che lasciare Lipowitz vicino a lui.

«Credo che riuscire a stare davanti e scattare per il secondo posto significhi che le gambe ci sono. Con Dani poi abbiamo dovuto essere un po’ prudenti perché era da molto tempo che non correva dai tempi della Tirreno. Quindi in queste situazioni cerchiamo sempre di non esagerare all’inizio. E se in una giornata in cui bisognava essere conservatori Dani arriva secondo Penso che vada bene.

Dopo il 2° posto di Oropa, Martinez è secondo in classifica generale (con Thomas) a 45” da Pogacar
Dopo il 2° posto di Oropa, Martinez è secondo in classifica generale (con Thomas) a 45” da Pogacar

Possibili sorprese

Il direttore svizzero-friulano si lamenta un po’ del fatto che il suo atleta non sia riuscito ad esprimersi al massimo, ma sottolinea anche come lo sprint per il secondo posto significhi molto. Martinez, e lo abbiamo scritto in tempi non sospetti, punta forte sul Giro. E’ l’obiettivo della stagione.

Talmente obiettivo che lui e Gaspa avevano visionato diverse tappe di questa corsa rosa. Il direttore sportivo della Bora-Hansgrohe non è estraneo al senso drammatico e averne due davanti è allettante. Possiamo inventare qualcosa?

«Ebbene, domani è una tappa da velocisti – scivola e sorride Gasparotto – e noi punteremo a questo con Van Poppel. Perché no: puoi provare a fare qualcosa. La strada è ancora lunga, molto lunga. Ci sono fasi critiche e anche fasi interessanti e ricche di eventi. L’importante però è che i ragazzi stiano bene… come hanno dimostrato oggi”.

 
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