“Sono un parafulmine? Essere allenatore implica anche questo. Non avrei mai pensato di cambiare il ruolo del CDK” – .

“Sono un parafulmine? Essere allenatore implica anche questo. Non avrei mai pensato di cambiare il ruolo del CDK” – .
“Sono un parafulmine? Essere allenatore implica anche questo. Non avrei mai pensato di cambiare il ruolo del CDK” – .

Amici di MilanNews.it, benvenuti a Milanello. Parlerà a breve Signor Pioli, che presenterà in conferenza dalla sala stampa del centro sportivo rossonero Milano-Cagliari di domani. La squadra dovrà essere brava a lasciarsi alle spalle l’ultimo delicato mese della stagione per tornare a vincere in campionato dopo oltre un mese contro i sardi alla disperata ricerca di punti salvezza. Restate con noi per seguire tutte le dichiarazioni del mister Stefano Pioli.

11.00 Ha inizio la conferenza stampa

Signor tutti noi, tutti i tifosi hanno una gran voglia di rivedere il Milan vincere dopo la sfida casalinga contro il Genoa. Lo facciamo domani?
“È così. È quello che vogliamo anche noi, per tanti motivi, perché è troppo lungo il periodo in cui siamo rimasti senza vittorie. Perché credo che il secondo posto sia comunque un obiettivo importante e non del tutto raggiunto, e quindi. Perché siamo professionisti, per orgoglio e rispetto per la nostra società, per i nostri tifosi e per tutte le motivazioni che portano questa partita”.

Un paio di curiosità, la prima risale a qualche giorno fa: l’intervista di Florenzi è stata molto bella. Parlando del tuo lavoro diceva spesso che sembravi quasi un parafulmine per la squadra, prendevi troppe critiche, solo noi che lo conosciamo bene sappiamo quanto sta soffrendo in questo periodo. Quindi ti chiedo, vuoi dirci qualcosa in più, se vuoi rendere pubblico come stai vivendo, come stai vivendo questo ultimo periodo?
“L’unica cosa che mi darebbe fastidio – e non mi dà più fastidio niente – è che la squadra non avesse le motivazioni giuste per finire bene il campionato. Questa è l’unica cosa che mi interessa e mi preoccupa. Non conta come sto, nel senso che sono concentrato su queste ultime partite, poi a fine campionato incontrerò la società e decideremo quale sarà il nostro futuro. Ma credo che nella figura dell’allenatore sia anche nel mio ruolo essere un parafulmine, proteggere la squadra, proteggere la società perché tutti abbiamo delle responsabilità e questo per me non è mai stato un problema”.

La squadra è pronta per questo finale di stagione? E poi Giroud, Jovic, ci potete dare qualche indicazione, chi è più bravo?
“La squadra sta facendo bene. È chiaro che siamo alla fine di una stagione lunga, impegnativa e complicata, e ci può essere chi ha un po’ più di energia, chi ne ha un po’ meno, chi sta un po’ meglio, chi un po’ meno, quindi io cercheremo di scegliere quei giocatori che credo abbiano l’energia, la migliore condizione possibile per provare a fare una buona partita, con una concentrazione di qualità per provare a vincere la partita di domani”.

Il Milan vuole vincere ancora, ma si trova di fronte a un Cagliari che vuole punti importanti per la sopravvivenza e forse non viene sottolineato abbastanza il lavoro svolto da Ranieri a Cagliari, che è riuscito a risollevare una squadra che tutti davano per scontata.
“Stiamo parlando di un grande allenatore che ho avuto la fortuna di avere da giocatore. Ho avuto tre maestri: Trapattoni, Bagnoli e Claudio. Claudio è di prim’ordine in tutto. In termini di stile, eleganza, capacità di motivare, capacità di allenare. Dove è sempre andato ha sempre fatto un ottimo lavoro, ha sempre ottenuto grandi risultati, quindi sa quanto lo stimo, ma sa anche che la partita di domani sarà importante per loro ma è importantissima anche per noi quindi ci aspettiamo di fare bene”.

Condividi questa preoccupazione dei tifosi che continueranno a scioperare anche domani? E cosa ti senti di dire e se vedere quella curva vuota ti ha fatto qualche effetto
“Credo che la società abbia dimostrato in questi anni di saper lavorare e di saper essere ambiziosa. Poi ripeto, credo che tutti insieme dobbiamo cercare di finire questo campionato nel migliore dei modi, poi la società cercherà di dare le risposte giuste al momento giusto”.

Paolo Maldini ha parlato di come gestire la quotidianità, anche i momenti difficili. Faccio ancora riferimento al termine usato da Florenzi ‘parafulmine’. È stato più difficile quest’anno avere meno consensi da quel punto di vista? Mercoledì abbiamo vissuto un momento molto Milan-Leao. Per vedere Leao sorridere così anche in campo cosa serve?
“Per quanto riguarda le dichiarazioni di Paolo, non credo che dovrei essere io a commentare le sue dichiarazioni. Credo che in generale i meriti e i demeriti di una stagione siano sempre condivisi tra l’allenatore, la società, i giocatori, tra chi è artefice dei risultati positivi e di quelli negativi. Per quanto riguarda Leao, per sorridere, penso che abbia voglia di fare bene, segnare e aiutare la squadra a fare gol”.

Prima hai detto che ti darebbe fastidio se alcuni giocatori non fossero connessi al 100% in queste ultime partite. Sappiamo che molti avranno competizioni internazionali, Copa America e anche l’Europeo. C’è qualcuno che andrà in dirigenza o magari farà qualche chiacchierata privata, soprattutto per chi ha un’età un po’ avanzata, penso a Giroud, o chi ha tanti problemi fisici, penso a Maignan, se ci sono stati ogni discorso di preservazione sempre nel rispetto di Milano che viene prima di tutto
“NO. In effetti, ho dato loro l’opportunità, sanno dov’è il mio ufficio. All’inizio della settimana ho detto che il mio ufficio è sempre lì, e quindi chi, senza ulteriori discussioni, chi si sente di aver già dato tutto, chi si sente un po’ stanco, meno energico, chi non si sente in grado per aiutare la squadra la sede era aperta, ma non si è presentato nessuno. Quindi ho visto le cose che volevo vedere questa settimana, poi dopodomani schiererò la squadra che secondo me è la migliore. Inizierò con i cambi migliori per poi poterli migliorare durante la partita”.

Avendo visto ieri le partite di Europa League, sinceramente parlando, visto che ti hanno preso un po’ in giro per quella frase rispetto a Real e City, secondo te il Milan, oggettivamente, non è lontano da quelle vette che ha raggiunto, in Oltre alla Roma, anche Bayer Leverkusen e Atalanta
“Mi hanno preso in giro anche perché dicevo che l’Atalanta era una delle favorite per vincere l’Europa League. Mi riferivo al fatto che solo un anno fa eravamo arrivati ​​alle semifinali di Champions League, e poi il fatto di essere stati eliminati dall’Inter aveva sminuito l’importanza di aver raggiunto un traguardo così importante, parlatemi di quest’anno , quest’anno abbiamo dimostrato che siamo nettamente lontani da queste squadre, ma credo che il Milan in futuro basi. agli investimenti che potrà fare, credo che questa sia una buona squadra, ma non voglio parlare del futuro perché penso che per me sia più importante concentrarmi sulla partita di domani, sul finale di campionato e poi si vedere il futuro Comunque siamo lontani dall’Atalanta. Il nostro rammarico quest’anno sono state le due partite contro la Roma, nel modo più assoluto, perché potevamo andare in semifinale anche con il Bayer Leverkusen. Poi ho detto che questi due sarebbero arrivati ​​in finale perché la qualità della squadra e degli allenatori è alta”.

L’Atalanta ha annunciato ufficialmente il riscatto di De Ketelaere. C’è una spiegazione alla performance deludente dell’anno scorso e alla performance molto positiva di quest’anno?
“Penso che potrebbero essercene due, per quanto ne so. L’anno scorso Charles era alla sua prima stagione in un campionato diverso, difficile, molto competitivo. Sicuramente ha sofferto di questa novità. Quindi quest’anno si è ritrovato con un’esperienza superiore, in un ruolo probabilmente più adatto alle sue caratteristiche”.

Non aveva mai pensato di cambiare ruolo?
“No perché avevamo altri programmi.”

Secondo te si è creato una sorta di nodo mentale difficile da sciogliere a questo punto della stagione oppure possiamo ancora lavorare sulla testa dei giocatori?
“Per fortuna siamo esseri umani e anche noi viviamo di emozioni, positive e negative. È chiaro che l’uscita dall’Europa League e l’aver perso l’ennesimo derby hanno sicuramente pesato molto sul nostro morale. Però non credo che ci sia stata la reazione, onestamente, poi che non abbiamo giocato partite top, sì, ma no che non ci sia stata alcuna reazione perché altrimenti non avremmo pareggiato con la Juve, avremmo Non si sono ripresi da un risultato difficile, con un inizio difficile contro il Genoa. Quindi secondo me la reazione c’è stata. È chiaro che tutti speravamo in qualcosa di più”.

In queste ultime tre partite pensi di dare magari una chance a chi ha giocato meno?
“È normale che chi ha giocato di più possa essere meno brillante, chi ha giocato un po’ meno possa essere un po’ più brillante. Fisicamente e anche mentalmente, ma non a livello di motivazioni, perché mentalmente avendo giocato meno hai sofferto e soffrirai meno in altre situazioni. Può essere qualsiasi cosa. L’allenatore mette sempre in campo quello che può garantirgli i risultati”.

Quest’anno la squadra ha avuto qualche problema in partita, spesso con reazioni importanti quando perdeva. Sono i giocatori a formare la squadra difensiva o sono l’opportunità, i giocatori e l’allenatore ad avere il materiale in mano per formare la squadra offensiva?
“L’allenatore dà un’idea e dei principi di gioco, le caratteristiche dei giocatori poi interpretano queste caratteristiche. Non siamo mai stati sulla difensiva, non voglio esserlo. Questo non significa che dobbiamo sempre concedere quei gol. Siamo una squadra che vuole fare sempre un gol in più rispetto agli altri, sì”.

Cosa ci dice il fatto che il Borussia Dortmund sia arrivato in finale di Champions League in questo modo dopo che il Milan lo ha sconfitto?
“Le competizioni europee sono difficili da prevedere, essere al top nel singolo o nel doppio fa la differenza. Guarda la classifica del campionato del Dortmund. Sapevano sfruttare le opportunità che avevano. Potrei dire che se Oli avesse segnato il rigore contro il Dortmund forse avremmo fatto un gran risultato, ma la realtà è che ci hanno battuto”.

Che approccio ti aspetti dal Cagliari?
“Con la palla sono una squadra diretta. Di solito palleggia poco perché verticalizza molto. In fase difensiva sono cambiati un po’, come tutte le squadre. A volte più attendista, altre volte più aggressivo. Ranieri è un allenatore molto capace, saprà preparare molto bene la partita, noi dovremo essere capaci e capaci di leggere queste situazioni e portare a casa quanti più vantaggi possibili in casa”.

Sulla condizione di Kalulu e Bennacer
“Mi sembra che stiano bene, Isma sta ritrovando il ritmo, Pierre sta bene ma non è al 100%. Sono entrambi pronti per giocare”.

In fase difensiva quest’anno
“Rispetto ai numeri che abbiamo, per i tiri subiti, abbiamo preso troppi gol. Vuol dire che abbiamo commesso qualche errore di troppo”.

 
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