Bonucci e i momenti duri della sua carriera
“Momenti più che brutti, direi duri, ma preparatori a quelli belli, come l’eliminazione dai due Mondiali. Dopo il secondo ho avuto la fortuna di incontrare Vialli, una grande persona, che su una panchina di Coverciano mi ha detto: “Tu sei uno dei più grandi, devi reagire, non pensare che sia tutto finito”. Senza quello forse non ci sarebbe stato l’Europeo 2021, uno dei ricordi più dolci. La finale di Champions League è stata dolorosa quanto l’addio alla Juve, ma c’erano delle cose belle. È stata una strada verso il successo molto lunga. Non potevo chiedere di meglio.”
Bonucci sull’addio alla Juventus
“Una cicatrice che fa ancora male. Avrei voluto un finale diverso, ma forse non è ancora arrivato. Dopo la rabbia iniziale che ho riflettuto, ne abbiamo discusso e rinunciare ad azioni legali è stata la cosa giusta, perché per me la Juve è sempre stata tutto, da quando giocavo a calcio in sala con mio fratello. L’amore rimane intatto”.
Bonucci e il rapporto con Allegri
“Ci siamo sentiti l’ultima volta a Udine, maggio 2023. Ognuno si comporti come meglio crede. Per quello che abbiamo vissuto insieme, nonostante i disaccordi, penso che tutto si sarebbe potuto gestire diversamente, anche non volermi più in rosa. Se dovessi incontrarlo al bar lo saluterei, ma non lo chiamerei per un caffè”.
Bonucci su Motta alla Juventus
“È diretto e ha personalità: mi piace molto. Ha tutte le carte in regola per adattare la Juve al calcio moderno e per fare molto bene, ma bisogna dargli tempo. L’ho apprezzato in Nazionale, è stato importantissimo a Euro 2012: dopo il pareggio con la Spagna nel girone ha parlato per la prima volta e ci ha detto: “Se continuiamo così con questo spirito andremo in finale”. con la Spagna”.
